Sicurezza significa non fare mai errori?
Non sempre un basso “numero di errori rilevati” è indice di sicurezza.
Spesso gli errori vengono nascosti o si ricorre ad espedienti per “tamponare la situazione”, perché sono associati con reazione negativa.
Se ci pensiamo bene a scuola gli errori venivano segnalati con la penna rossa e a volte venivano anche evidenziati con un punto esclamativo… chi non trema almeno un po’ al sentir pronunciare la parola errore?
La reazione più istintiva è quella di celarsi dietro il silenzio.
Nella scelta tra “silenzio e voce” il tacere ha spesso una serie di vantaggi:
- Il vantaggio del silenzio è immediato (nell’immediato tacere un errore evita le conseguenze, potrei trovare una soluzione, nel frattempo, potrebbe non accorgersene nessuno)
- Il vantaggio del parlare è incerto (verrà accettato bene la mia ammissione di errore?) e futuro (non avrò vantaggi nell’immediato, ma forse dall’aver parlato subito eviterò conseguenze maggiori)
Spesso i team più efficaci sono quelli che rilevano più errori perché l’ammissione dell’errore e il dialogo conseguente offrono opportunità di miglioramento e di apprendimento per tutti:
- Ammettere l’errore in uno stadio iniziale significa avere più tempo per definire misure di contenimento o correzione. Significa inoltre limitare lo spreco di risorse, nel caso in cui dovessimo bloccare il progetto in corso
- Discutendo in team dell’accaduto può venire fuori un maggior numero di idee per risolverlo, con conseguente risparmio di tempo e contenimento dei danni
- Si apprende tutti qualcosa in più. Se riflettiamo sull’errore diventa fonte di apprendimento, altrimenti è solo una “cosa che è accaduta” e che ci ha fatto perdere risorse preziose
- Si possono creare nuove procedure per prevenire l’errore in futuro. Solo conoscendo l’errore e riflettendoci insieme possiamo prevenirlo in futuro
Perché ciò sia possibile serve una cultura di trasparenza e di “non punizione” in cui l’errore si può ammettere, se ne può parlare e si può imparare da esso.
Cosa ne pensate? Cosa aggiungereste per sentirsi sicuri di poter parlare degli errori e apprendere da essi?
Visita l’intera rubrica Safety shake!
SCORRI LA PAGINA E LASCIA UN COMMENTO.