È il tuo primo giorno di lavoro e tu non lo sai… e non sai neppure dove ti trovi.
Spaesato e confuso senti una voce, devi iniziare a orientarti e per iniziare devi rispondere ad un questionario. Il tuo interlocutore è solo una voce.
Chiedi cosa accadrà dopo aver risposto alle domande? La risposta è univoca: dipende dalle risposte.
Non stai facendo un incubo!
Questa è la Lumon Industries, la tua azienda nel futuro.
Appena superata la reception e una hall sconfinata, ti sei recato nel sotterraneo dove hai lasciato i tuoi effetti personali nell’armadietto a te destinato. Indossato il badge, hai preso l’ascensore et voilà! Eccoti in ufficio accolto da una musichetta allegra che ricorda le vacanze in un solare villaggio turistico!
Il tuo ufficio è un ambiente insonorizzato e senza finestre. I corridoi sono bianchi, asettici, labirintici. Ovunque ti accompagnano le telecamere.
Sul tuo desk non c’è nulla se non un pc, non collegato alla rete, e una tastiera. Sul desk è presente una fotografia del team, ma tu ancora non sei ritratto.
È il tuo primo giorno di lavoro e per conoscere i colleghi del team, ci si mette tutti in cerchio come agli alcolisti anonimi.
Il tuo lavoro consiste nell’incasellare nei giusti folder i numeri che appaiono sul video.
Ogni numero trasmette uno stimolo / emozione. Imparerai presto che quelli della categoria 1 sono i più sconcertanti e spaventosi, ma stai tranquillo! Se riempi i folder nei tempi richiesti verrai ricompensato anche se non sai perché lo stai facendo.
Questa è la Lumon Industries, la tua azienda nel futuro.
L’azienda dove l’equilibrio tra lavoro e vita privata è realizzato ampiamente. Immagina te stesso, la tua mente in particolare, come su una altalena.
In ufficio c’è proprio una vita vera da vivere e la vita è proprio come un’altalena.
E non verrai mai trattenuto in un luogo dove è evidente che non sei felice. In ufficio starai bene perché le cose come la morte accadono solo all’esterno. Non alla Lumon. La vita alla Lumon è protetta e tu sarai grato alla tua azienda per questo.
Ogni volta che sarai in ufficio è perché hai scelto di andarci. Questo è quanto hai dichiarato in fase d’assunzione:
“Prendo atto che da ora in avanti l’accesso ai miei ricordi sarà dettato dallo spazio in cui mi troverò. La scissione è una alterazione completa ed irreversibile. Dichiaro questo liberamente”.
Questa è la Lumon Industries, la tua azienda nel futuro.
Per fortuna, è solo l’ambientazione, frutto di una “geniale” invenzione, della Serie TV Scissione (Severance) – genere thriller psicologico creata da Dan Erickson e diretta da Ben Stiller e Aoife McArdle.
Dopo aver visto la prima stagione o l’avrai odiata o l’avrai tanto amata, tanto da rendere trepidante l’arrivo della seconda attesissima stagione.
Una serie TV che basa il suo avvio sulla “scissione” appunto: una procedura medica che permette di separare i ricordi non lavorativi di alcuni dei suoi dipendenti dai loro ricordi di lavoro: il cosiddetto interno (INNIE) non sa nulla del cosiddetto esterno (OUTIE) e viceversa al varcare della soglia aziendale.
Una serie che fa pensare!
Elenchiamo qui di seguito alcune domande. Ci piacerebbe sapere anche il vostro punto di vista nei commenti a questo articolo.
- ORA È DOMANI. Ti piacerebbe vivere in un mondo in cui le notti e i week end non sono percepibili?
- WORK LIFE BALANCE. Saresti disposto ad accettare una scissione mentale per essere più produttivo al lavoro e più sereno in famiglia senza interferenze?
- DUALITÀ DI VITA E PERSONALITÀ. Se hai risposto sì alla domanda precedente, sei così sicuro che il tuo Innie e il tuo Outie non colloquieranno?
- SOFT SKILLS. Riesci ad immaginare un posto di lavoro che non le richiede come necessarie?
- OPEN SPACE. Non dovevano essere una formula anti-silos?
- UFFICIO SOTTERRANEO SENZA RETE. Scollegarsi dal mondo esterno è funzionale al mantenimento della produttività?
- INTERAZIONE INTERDIPARTIMENTALE. Accetteresti la regola di non interagire con altri dipartimenti?
- DONI/PREMI/FESTE E RICOMPENSE. Sono ancora leve motivanti?
- FOTO DI GRUPPO. Cosa penseresti di un’azienda che ti obbliga a tenere sulla scrivania la fotografia dei tuoi colleghi di lavoro?
- Il risultato senza lo scopo può considerarsi obiettivo?
- VERTICI AZIENDALI. Sono così distanti dai lavoratori quasi ad essere divinità?
- IDENTIFICAZIONE BRAND. Il brand ovunque non rappresenta la spersonalizzazione totale dell’essere?
- AREA RELAX vs HR. È distorta la visione del dipartimento HR che è privo di emozione e che ha principalmente l’obiettivo di punire?
- MANUALE DEL DIPENDENTE. Se manca l’etica e la ragionevolezza possiamo parlare regolamento aziendale e non di codice etico?
- LIBERTÀ D’ESPRESSIONE. Essere liberi di dire le proprie opinioni ma non essere ascoltati è libertà d’espressione?
Bene, speriamo di avervi incuriosito. E per ora non vi sveleremo se a noi di HR League la serie è piaciuta, lo faremo dal vivo a voce assieme a voi che vorrete partecipare ai nostri prossimi eventi.
La nostra speranza è nel libro THE YOU YOU ARE che nella serie gioca da protagonista. Più che un libro, è una guida metafora della propria coscienza.
Questi gli spunti di riflessione sull’esperienza del “corpo condiviso”. Nel prossimo numero della rubrica Humans parleremo di spazio altrettanto condiviso.
Stay tuned!!!
Per saperne di più:
- Fai il Test di 16Personalities – vai al sito
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Stefania Luzzini – A cura della redazione di HR League.
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