PIT AREA’S VOICES #41 – Alessandro Foti

di Rock'n'safe
Alessandro Foti

Ciao, sciogliamo subito il ghiaccio, come ti chiami e quale ruolo rivesti in azienda?

Mi chiamo Alessandro Foti. Nell’ambito associativo sono Vicepresidente di AIAS – Associazione Italiana Ambiente e Sicurezza mentre nell’ambito professionale ho una doppia vita: Consulente esperto di HSE e Compliance oltre che psicologo clinico.

 

Come ti sei avvicinato/a a questo lavoro e cosa ti ha fatto capire che questo è il lavoro giusto per te?

Mi sono associato ad AIAS nel lontano 1994 e da allora non sono più uscito. In questi anni ho visto AIAS crescere e mutare pelle fino alla profonda trasformazione avvenuta negli ultimi anni sotto la guida del presidente Ing. Santi. Col cambio di dirigenza ho deciso di impegnarmi nella guida di AIAS entrando nell’esecutivo insieme ad altri amici e colleghi. 

Nell’ambito professionale, ho svolto i primi 20 anni di vita in posizioni organizzative aziendali, vedendo e gestendo la salute, la sicurezza e l’ambiente dall’interno degli stabilimenti per poi passare i successivi 16 nella consulenza per supportare le aziende dall’esterno.

La psicologia è invece una passione recente, che è ormai diventata una seconda professione. Ho preso la seconda laurea in psicologia durante i lockdown del Covid e ho completato poi il tirocinio abilitante terminando con l’iscrizione all’Ordine. Devo dire che quest’ultima professione è quella che mi restituisce più soddisfazioni dal punto di vista umano.

 

Nel corso della tua carriera qual è stato l’episodio che ricordi con più piacere e quale con meno?

L’esperienza che ricordo con più piacere è stata quella all’ILVA di Taranto con la guida del Commissario Bondi; abbiamo fatto un attività di consulenza sulla compliance 231 e sulle revisione delle procure e deleghe. Potere collaborare con un professionista di lunga esperienza come Enrico Bondi è stata un esperienza illuminante. Esperienze negative ne ricordo più di una e purtroppo sono quelle che mi hanno insegnato di più.

 

Quali sono le soft skills che un/una professionista in questo lavoro lavoro deve assolutamente avere?

Non esiste un toolkit specifico per essere un buon professionista nell’ambito della salute e sicurezza; ognuno porta la sua esperienza e le sue competenze. Penso che la cosa veramente importante sia quella di agire sempre con professionalità e competenza, studiare e non improvvisare, ricordandoci che abbiamo la responsabilità di vite e famiglie operando con imperizia e negligenza.

 

Cosa ti aspetti nel futuro della salute e sicurezza sul lavoro? Pensi che le nuove generazioni siano più attente a queste tematiche?

Penso che le nuove generazioni avranno gli stessi problemi e opportunità delle vecchie; ognuno ha dovuto e/o dovrà confrontarsi con l’evoluzione della scienza e della tecnica del proprio tempo.

 

Per concludere, quale consiglio daresti a un giovane che si avvicina a questa professione?

Non stancarsi mai di studiare; agire sempre con professionalità e competenza; osservare l’esperienza di chi è venuto prima e migliorarla con la propria.

 

 

Visita l’intera rubrica Safety in business!

Iscriviti alla community di rock’n’safe per ricevere contenuti esclusivi e inviti speciali ai nostri eventi!

Potrebbe interessarti

Lascia un commento