Ciao, sciogliamo subito il ghiaccio, come ti chiami e quale ruolo rivesti in azienda?
Mi chiamo Stefano e sono un HSE Manager.
Come ti sei avvicinato/a a questo lavoro e cosa ti ha fatto capire che questo è il lavoro giusto per te?
Mi sono avvicinato a questo lavoro quando lavoravo in Inghilterra come geologo di cantiere. Feci il mio primo corso HSE in Inghilterra e da allora ho capito che questa doveva essere la mia strada.
Nel corso della tua carriera qual è stato l’episodio che ricordi con più piacere e quale con meno?
Di episondi piacevoli ne ricordo tanti, ma forse gli anni in Angola sono quelli più significativi. Fare HSE lì ha un altro sapore e un altro senso. Ahimè di episodi spiacevoli ho le 3 fatalities che ho dovuto affrontare e gestire e che mi porto sempre con me.
Quali sono le soft skills che un/una professionista del mondo della salute e sicurezza sul lavoro deve assolutamente avere?
Capacità gestione del tempo; competenze comunicative; capacità di adattamento; problem solving; lavoro di squadra; creatività e leadership.
Cosa ti aspetti nel futuro della salute e sicurezza sul lavoro? Pensi che le nuove generazioni siano più attente a queste tematiche?
Sono convinto che sui temi HSE le nuove generazioni siano non solo più attente, ma anche più lucide. Mi aspetto che finalmente quando si parla di HSE si abbandonino tutte le retoriche che ci accompagnano tutt’oggi.
Per concludere, quale consiglio daresti a un giovane che si avvicina a questa professione?
Non ho particolari consigli se non essere Rock per fare questo mestiere e metterci tutta la passione che si ha, come se fossimo delle vere rock star.
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