PIT AREA’S VOICES #26 – Giorgio Grimani

di Rock'n'safe
Giorgio Grimani

Ciao, sciogliamo subito il ghiaccio, come ti chiami e quale ruolo rivesti in azienda?

Ciao, sono Giorgio Grimani, sono un chimico e sono l’amministratore della Grimani Consulenze Srl. Sono un RSPP, consulente tecnico HSE e per i sistemi di gestione, formatore per la sicurezza.

Ho 49 anni e sono papà di Lavinia e Marzia, che ancora mi sopportano e supportano, a loro modo, nonostante sia spesso fuori da casa per inseguire i miei obiettivi ed i miei sogni.

 

Come ti sei avvicinato/a a questo lavoro e cosa ti ha fatto capire che questo è il lavoro giusto per te?

Questo lavoro è iniziato nel 2005 e per tanti anni è stato un “semplice” lavoro, quindi finalizzato ad avere uno stipendio. Ma solo nel post covid si è trasformato in una vera e propria mission, ossia quella di diffondere la cultura della sicurezza. Morire per lavoro… è inaccettabile per me, padre di due figlie.

E la mia vision (inglesismo che fa sempre un po’ fico) è diventata il mio marchio, ossia Sicurezza Semplificata: Semplificare la sicurezza sul lavoro si può, senza tralasciare nulla, perché, come cita L. Da Vinci, la semplicità è la più grande sofisticatezza.

 

Nel corso della tua carriera qual è stato l’episodio che ricordi con più piacere e quale con meno?

Uno degli episodi che più mi ricordo con piacere e sorpresa è stato un corso di formazione fatto nel 2021 in una società abbastanza grande a livello nazionale, ero in una sede del sud Italia e avevo circa una decina di discenti. Per l’occasione ho provato a testare un nuovo modo di fare la formazione, cercando di essere più empatico e comunicativo con i discenti (strumenti appresi da colleghi e corsi fatti qualche tempo prima) ed il risultato è stato entusiasmante: creato un vero e proprio legame con i lavoratori e sono riuscito a “sentire” che il messaggio che mi premeva far passare (non solo i comportamenti tecnici ma il perché attuarli) era arrivato al 100%, creando consapevolezza da parte degli stessi sui comportamenti futuri.

Da quel giorno, tutte le aule in cui non riesco a ricreare quel clima di scambio e consapevolezza (dovute principalmente alla mia poca efficacia e non, come spesso ci si giustifica, per colpa dei discenti cui non interessa la materia…), sono per me fonte di ricordi con meno piacere…

 

Quali sono le soft skills che un/una professionista del mondo della salute e sicurezza sul lavoro deve assolutamente avere?

A primo impatto direi l’empatia e l’adattamento.

La prima per poter capire in modo profondo le motivazioni dei lavoratori e cercare di allinearle alle mie o a quelle della propria azienda (creando così la famosa cultura della sicurezza) e la seconda poiché oramai siamo in una realtà produttiva sempre più veloce ed imprevedibile (c’è da aspettarsi di tutto, vedi i post ed articoli che pubblicate su Linkedin e quelli di tantissimi altri colleghi) per cui l’adattamento o problem solving che dir si voglia è sempre più indispensabile per garantire i servizi ai clienti.

Ma la gentilezza è quella che cambierà il mondo.

 

Cosa ti aspetti nel futuro della salute e sicurezza sul lavoro? Pensi che le nuove generazioni siano più attente a queste tematiche?

Sicuramente SI!

Le nuove generazioni saranno sicuramente più attente alla tematica, dopo tutta la sensibilizzazione che io ma anche voi come Rock’n Safe e tantissimi altri colleghi (conosciuti principalmente su Linkedin) facciamo, non può non cambiare la situazione! Magari ci vorrà più tempo, ma la rivoluzione è iniziata e non si può fermare…

Sono comunque periodi complicati, tra accordi stato regione e patenti a punti che faticano a d uscire e quando lo fanno sono alquanto deludenti.

Un cavallo su punterei ultimamente è la formazione in virtuale, pallino che da qualche anno mi incuriosisce e sto iniziando a coltivare ed attuare.

 

Per concludere, quale consiglio daresti a un giovane che si avvicina a questa professione?

Candidamente gli direi di cambiare settore… se crede che un lavoro del genere sia facile e molto remunerativo.

No scherzo, però sicuramente andrei a spiegargli che non è un mero lavoro, solo per guadagnare uno stipendio. O meglio, può anche esserlo ma così non durerà a lungo poiché poi nasce insoddisfazione e comunque è faticoso (aggiornamento tecnico, parlare il legalese, combattere con le esigenze più disparate dei clienti ecc.).

E solo se ci sono dei valori forti iniziali si riesce ad andare avanti e farlo al meglio, ad essere veramente efficace e… Fare la DIFFERENZA!

Grazie mille dell’opportunità, continuate sulla stessa linea e… BE SAFE BE ROCK

 

 

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