A volte, con amici, conoscenti o colleghi si finisce, quasi inevitabilmente, di discutere su alcune tematiche lavorative. Mi è capitato che alcune persone, con le quali stavo parlando, manifestassero una sorta di insoddisfazione derivata dalla tipologia di impiego svolto ed ho voluto approfondire la discussione rivolgendo loro alcune domande per capire meglio la loro situazione.
- Non ti trovi bene con i colleghi o con il tuo responsabile?
- Non ti piace la mansione che stai svolgendo?
- Non ti piace l’ambiente?
- La retribuzione non è adeguata?
- Non hai pensato di cambiare?
La risposta è quasi sempre formata da un insieme di motivazioni che portano il soggetto a non essere soddisfatto della propria posizione lavorativa e, posso immaginare, quanto sia difficoltoso trovarsi in questa situazione, ma sono le risposte all’ultima domanda che rappresentano, purtroppo, temi che meriterebbero un’analisi molto approfondita.
Non posso cambiare lavoro, perché altrimenti, con un’assunzione a tempo determinato, in caso di bisogno, non potrei avere un mutuo.
Non posso cambiare lavoro, perché altrimenti dovrei ricominciare da capo con una paga molto più bassa, pur avendo esperienza.
Non posso perché… Perché non ho scelta.
Sono motivazioni che ogni volta mi rattristano molto, forse perché ci sono passato anch’io e capisco come ci si possa sentire in una situazione di disagio inerente al lavoro.
Ma lo stato d’animo compromesso in modo negativo può essere motivo di stress, mettendo a rischio la salute e la sicurezza in ambito lavorativo?
Io credo proprio di sì.
Mantenere la giusta concentrazione verso ciò che dobbiamo svolgere ogni giorno per parecchie ore è difficile e, dal mio punto di vista, se la principale causa di insoddisfazione deriva proprio dal contesto lavorativo in cui ci troviamo, ciò potrebbe diventare la causa che aumenta la probabilità di contrarre una malattia o una lesione.
Concludo con una frase trovata nel web che mi piace molto.
“Le scelte sono luoghi in cui la via si divide, la libertà sta nel tirare dritto verso quello che vogliamo, anche se questo significa uscire di strada.”
Poter scegliere fa la differenza.
Leggi anche il precedente articolo di Diego Cigolini!
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