Qualche sera fa, un sabato sera qualunque, chiacchieravo con un’amica in un locale. Si parlava del più e del meno e ogni tanto ci scappava anche qualche riferimento al lavoro. A un certo punto mi dice: ”ammettilo, qualche volta voi della sicurezza siete proprio esagerati!”
Se avessi voluto trovare una frase che centrasse in pieno il senso di sconfitta, non avrei saputo trovarne una migliore!
In quella frase sono racchiusi tutti gli errori: gli errori di approccio ai problemi che spesso si incontrano sul lavoro, gli errori di comunicazione, gli errori fatti nella convinzione di sentirsi degli esseri superiori verso chi vive giornalmente l’operatività, quella che ti sporca le mani o quella che in qualche modo ti mette nelle condizioni di fare scelte che, nel bene o nel male, influiscono sul livello di produzione che è stato richiesto.
L’eterno binomio tra la produzione e la sicurezza, la tutela delle responsabilità e i numeri: è in questo preciso punto che si devono inserire tutti quelli che si occupano di safety. Con molta umiltà, con rispetto e con molta professionalità, devono sedersi accanto e non di fronte, devono supportare e non impartire ordini, devono mettersi dall’altra parte.
Siamo abituati a leggere articoli del tipo “aumentano le morti bianche”, come se fossero eventi inevitabili e ci preoccupa solo il fatto che siano in aumento. Beh, è in produzione che si fanno i conti con i numeri raggiunti, e lì è importante sapere se siano in aumento o in diminuzione.
Chi si occupa di sicurezza non ha gli stessi parametri di misura della buona riuscita di un progetto, anzi, direi proprio che noi i numeri li leggiamo al contrario!
Quindi dove si colloca l’Health&Safety in un organigramma?
Io vorrei vederlo in ogni blocco, al fianco di ogni figura che fa parte dell’azienda, al fianco di chi legge i numeri in modo diverso….così, giusto per avere a fianco qualcuno che ha un punto di vista diverso dal mio! Magari viene fuori qualcosa di bello!
E comunque, all’affermazione della mia amica ho risposto: spiegami, in cosa pensi che siamo esagerati? Cosa NON dovremmo fare?
Tu cosa avresti risposto?
Leggi anche il precedente articolo di Emanuela Rossi!
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1 commento
Gentile Emanuela,
permettimi intanto di indicare cosa avrei chiesto alla tua amica e cioè:
“tu al posto ns. cosa faresti per rientrare in un’alea di normalità”?
Mentre la risposta che, n.q. di addetto ai lavori, ti avrei dato è la seguente:
” Tutto ciò che si fa è ben fatto; ma non basta, ci vuole più pragmatismo, più semplicità, più esempio (leadership). È necessario far sentire importanti, coinvolti e responsabili tutti, nessuno escluso, così facendo si costituirebbe il gruppo e nel gruppo nascerebbe lo spirito di squadra”.
A questo punto, nessun componente penserebbe mai di dire: “ammettilo, qualche volta, voi della sicurezza siete proprio esagerati”.
Cari saluti.
Raffaele