Protagonista del nostro Live di oggi: Antonio Chialastri, Senior Captain, consulente Human Factor
Antonio, come vive la responsabilità un pilota di aerei?
La responsabilità del pilota è parallela al rischio perché pilota e passeggero hanno un destino comune, nel caso del pilota ci rimettono tutti.
Cosa si intende per fattore umano?
Nell’80% dei casi succedono incidenti per errore umano. Ma la vera causa dell’incidente è il fattore umano che sta alla base dell’errore umano. Dietro lo stesso evento si nascondono cause diverse. Il fattore umano va ad indagare le cause dell’errore umano. Ho studiato quasi vent’anni questa materia, applicata alla sicurezza. Mi ci sono avvicinato quasi per caso. È una materia che fa parte del corso di formazione per piloti, ma in realtà mi ci sono dedicato per caso. Mi sono laureato in filosofia, poi ho fatto un master in bioetica e poi mi sono laureato in epistemologia. Infine ho un’altra laurea in scienze politiche. Diciamo che ho passato la mia vita e studiare. Dopo una lezione sul trasporto aereo mi chiesero di fare una conferenza di resilience engineering. Ed è lì che mi sono imbattuto nel fattore umano. Così ho scritto una specie di enciclopedia 4 volumi che parte dalle prestazioni psicofisiche, poi tratta l’interazione di gruppo di piccoli gruppi di viaggio, per arrivare a come l’uomo vive all’interno delle organizzazioni. Infine la parte legata all’automazione, del rapporto dell’uomo con le macchine.
Cosa emerge dai tuoi studi e dalle tue osservazioni?
Le varie sfaccettature della personalità nascono prima e fuori del lavoro. Nei rapporti umani si tende a semplificare, ma in realtà ognuno di noi è diverso a seconda della persona che ha di fronte, in un gruppo in un’organizzazione è ancora diverso. Quando hanno inventato il laser, questo era una soluzione in attesa del problema. Problemi e soluzioni si rincorrono. Ad esempio l’automazione degli anni 60 70 aumentò la sicurezza, perché c’era troppo carico di lavoro: l’autopilota abbassò il carico di lavoro. Negli anni ’90 gli incidenti capitavano perché c’era troppa automazione, da soluzione diventa problema. La cabina di pilotaggio blindata dopo l’undici settembre era la soluzione. Col caso Germanwings la stanza chiusa dove non puoi entrare diventa il problema.
Hai scritto libri anche più legati al mondo dell’aviazione.
“Quattro strisce una stella” insieme “Slacciate le cinture” sono due libri diversi, che vogliono spiegare il mondo del volo in maniera semplice e divertente, come se te lo raccontassi a cena. Tutti chiedono cos’è la turbolenza, se è più pericoloso il decollo o l’atterraggio, dove mangiano i piloti. Ho raccolto tutti questi dubbi e curiosità all’interno dei libri.
Articolo e postproduzione video di Graziano Ventroni
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