Protagonista del nostro Live di oggi Osvaldo Danzi, recruiter e giornalista, Fior di Risorse.
Osvaldo, ci racconti l’esperienza di Fior di Risorse?
Sono passati ormai 13 anni! Quando LinkedIn ha iniziato a diffondersi in Italia, ho creato un gruppo per radunare i miei clienti, che sono fondamentalmente direttori del personale. Dopo si è allargato anche ad altri, per raccontare cosa succede realmente nelle aziende.
Dalla rete poi si è passati a eventi dal vivo?
Sì, facemmo un primo incontro a Firenze, poi a Bologna e da lì c’è stata un’escalation. È nato Nobilita, un Festival del Lavoro, che quest’anno faremo in 3 tappe: Ivrea, Imola e Bari. Ci sono importanti personaggi a cui offriamo un quarto d’ora di monologo e poi ci sono panel di discussione con imprenditori, filosofi, professori universitari…
Come si deve comunicare nel mondo del lavoro?
Persone che parlano ad altre persone, è questo l’unico vocabolario da utilizzare. Bisogna trovare un linguaggio comune per parlare di lavoro. Abbiamo visto i più grandi cambiamenti verificarsi nell’emergenza della pandemia, modelli intoccabili crollare. Il mondo del lavoro sta cambiando tanto, se vogliamo uscire da questa crisi bisogna iniziare a ragionare come Paese, valorizzando i territori e trattenendo quei flussi che possono diventare una ricchezza condivisa.
Com’è la situazione in Italia?
Abbiamo bisogno di cultura. Fa cultura condividere le competenze, raccontare un problema vissuto in azienda. Teniamo nascosti i difetti e moltiplichiamo gli aspetti positivi, ma così si diventa autoreferenziali e non serve a nulla. Abbiamo bisogno di cultura della formazione, di oltrepassare i filtri lobbistici e associazionistici che sono un freno alla conoscenza delle persone. E dobbiamo iniziare a ragionare su temi come la fiducia, gli obiettivi, gli uffici fluidi. Dobbiamo pensare all’essenza del lavoro, non alla scatola che lo contiene.
Articolo e postproduzione video di Graziano Ventroni
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