Protagonista del nostro Live di oggi Denis Murano, HR manager e autore di Risorse Inumane.
Denis, ci racconti come mai usi uno pseudonimo?
Ho cercato di squarciare il velo della vita in azienda e del lavoro che fa un HR. Ho deciso di raccontare la mia realtà e ho dovuto modificare la mia immagine per proteggere il mio lavoro! Molti lettori che mi scrivono mi chiedono se ho lavorato nella loro azienda. Mi stupisce sempre!
Non usi mezzi termini nel tuo racconto del dialogo interno nelle aziende…
Odio il politically correct. Attraverso le sue regole si diluisce la sostanza vera delle cose. Se sei un manager devi saper parlare in modo chiaro e diretto, anche spigoloso, e devi saper distinguere la componente professionale da quella relazionale e personale.
Come si declina il tuo lavoro nella realtà aziendale?
Il mestiere nell’ambito HR puoi farlo correttamente dal punto di vista burocratico, senza però toccare la cultura aziendale, senza educare le persone. Ci sono manuali ISO, manuali di qualità che sono favole bellissime, poi guardi le aziende e ti chiedi dove sia finito il manuale.
Qual è la parte più impegnativa del tuo lavoro?
Faccio l’HR manager da 15 anni e ho imparato che la parte più critica è la gestione centrale del rapporto di lavoro, il lasso di tempo tra l’assunzione e la sua cessazione. Il dramma c’è quando una persona esce da un’organizzazione nello stesso stato in cui è entrata. Vuol dire che non ha fatto un percorso, che non è cresciuta. Un’azienda deve far crescere e crescere con le persone, grazie alle persone.
Come capisci come è davvero il clima aziendale?
I comportamenti delle persone ti dicono la reale cultura di un’organizzazione. Per questo i bravi osservatori fanno carriera in azienda, spero in modo intelligente e onesto. Capiscono dove sono e come contestualizzarsi, stanno attenti alle dinamiche. Capire quali sono gli elementi vincenti di un’azienda aiuta a lavorare bene.
E come vedi il mondo della sicurezza? I suoi rappresentanti dentro le aziende?
Ci sono tre tipi di uomini della sicurezza.
Quelli bravi (che sono pochi) conoscono molto bene la normativa, poi la mettono da parte e guardano l’azienda, si impegnano per capire come comunicare quei principi.
Poi ci sono quelli che utilizzano la sicurezza come un’arma, come una minaccia costante. Così diventi un ostacolo: non dirmi cosa non devo fare, dimmi cosa posso fare per rendere le cose possibili e sicure!
Infine ci sono quelli che gestiscono la sicurezza solo dal punto di vista burocratico, poi in azienda succede di tutto. Ci sono aziende che li cercano così, va detto, che firmino le carte e non creino problemi.
Perché il mondo HR e sicurezza vengono visti come due mondi separati?
Nelle migliori aziende in cui ho lavorato non c’era questa distinzione. Tutte le funzioni che toccano l’elemento più prezioso, quello culturale delle persone, devono sedersi allo stesso lato del tavolo, non solo allo stesso tavolo.
Sono in uscita altri tuoi libri?
Il 22 aprile è uscita la seconda edizione di “Selezioni Inumane” con in più le storie dei lettori. A ottobre uscirà la seconda parte di “Risorse Inumane“, intitolata “Le faremo sapere“.
Leggi qui l’articolo di Denis Murano per la nostra rubrica “Safety Shake“.
Articolo e postproduzione video di Graziano Ventroni
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