Barricalla da oltre tre decenni si occupa di gestione dei rifiuti speciali, sia pericolosi che non pericolosi con un impianto a Collegno, in Piemonte. Il consigliere delegato Alessandro Battaglino racconta la storia dell’impianto e le sue sfide future, soffermandosi su un tema centrale per l’azienda: la sicurezza.
«Per noi sicurezza significa proteggere i lavoratori, le comunità che vivono intorno all’impianto e l’ambiente stesso», spiega Battaglino, evidenziando un approccio integrato che unisce monitoraggi costanti, rigorosi protocolli operativi e investimenti strutturali. Dalle misure di sicurezza attiva, come il controllo dell’aria, delle falde e delle polveri, a quelle di sicurezza passiva, come la progettazione degli impianti per garantire la massima impermeabilità, Barricalla si impegna a minimizzare ogni rischio ambientale e umano.
Con un nuovo impianto autorizzato a Collegno, l’azienda continua la sua attività.
Dr. Battaglino, ci può raccontare in breve cosa fa Barricalla?
Barricalla è un impianto di smaltimento per rifiuti speciali, pericolosi e non pericolosi. Fondato alla fine degli anni ’80 a Collegno in provincia di Torino, ha iniziato la sua attività come risposta a una necessità urgente: bonificare un’area precedentemente contaminata da rifiuti pericolosi smaltiti illegalmente. Dopo questa prima fase di bonifica, Barricalla si è evoluto fino a diventare uno dei più importanti impianti in Italia nel suo settore.
Ad oggi, Barricalla ha smaltito oltre 1.200.000 metri cubi di rifiuti speciali, affermandosi come leader sia per quantità sia per varietà di codici CER autorizzati. L’impianto è organizzato in cinque lotti, ciascuno progettato per garantire la massima sicurezza ambientale e operativa. Con il completamento delle volumetrie disponibili raggiunto a luglio 2024, Barricalla si avvierà alla fase di gestione post mortem, che comprende il monitoraggio continuo delle matrici ambientali per garantire la sicurezza a lungo termine.
Nel frattempo, è già stato autorizzato un nuovo impianto nel comune di Collegno, con una capacità di 1.200.000 metri cubi di rifiuti. Questo progetto permetterà di proseguire le attività di smaltimento con gli stessi criteri di sicurezza, sostenibilità e innovazione che hanno caratterizzato Barricalla negli ultimi decenni.
Vi occupate di smaltimenti di rifiuti pericolosi. Cosa significa quindi per voi sicurezza?
Per Barricalla, la sicurezza è un concetto ampio che coinvolge tre principali aree di responsabilità. In primo luogo, la sicurezza dei dipendenti e di tutte le persone che operano all’interno dell’impianto è una priorità assoluta. Questo include l’adozione di dispositivi di protezione individuale (DPI) adeguati, l’applicazione di rigidi protocolli operativi e l’investimento continuo nella formazione.
In secondo luogo, c’è la sicurezza delle comunità locali. L’impianto opera con l’obiettivo di garantire che le sue attività non abbiano alcun impatto negativo sulle persone che vivono nei dintorni. Questo significa mantenere un dialogo costante con il territorio e adottare tutte le misure necessarie per prevenire rischi ambientali e sanitari.
Infine, la sicurezza ambientale è una responsabilità imprescindibile. Barricalla si impegna a preservare l’integrità delle matrici ambientali – aria, acqua e suolo – monitorandole costantemente per prevenire qualsiasi contaminazione.
Cosa intendete per “sicurezza attiva” e “sicurezza passiva”?
La sicurezza attiva si riferisce a tutte le misure di monitoraggio e controllo continuo degli impatti ambientali. Tra le attività principali rientrano l’analisi delle acque di falda, il controllo della qualità dell’aria, il monitoraggio delle polveri e delle fibre di amianto aerodisperse. Questi dati sono raccolti regolarmente e analizzati per garantire che non vi siano alterazioni o rischi per l’ambiente.
La sicurezza passiva riguarda invece la progettazione stessa dell’impianto. Fin dalla sua costruzione, Barricalla è stata progettata per superare i requisiti normativi. Ad esempio, i lotti sono stati realizzati con strati di argilla di 5 metri, molto più spessi rispetto agli standard richiesti, e con l’utilizzo di teli in HDPE per garantire la massima impermeabilità. Questi accorgimenti tecnici riducono praticamente a zero il rischio di contaminazione delle falde acquifere. Questo approccio rende Barricalla un modello di riferimento per la gestione sicura dei rifiuti.
Quali sono le misure di sicurezza che adottate per la salvaguardia dei vostri lavoratori?
La sicurezza dei lavoratori è un pilastro fondamentale delle operazioni di Barricalla. Tutti gli operatori sono tenuti a indossare DPI specifici, come indumenti ad alta visibilità, scarpe antinfortunistiche, mascherine FFP3 e tute Tyvek. Questi dispositivi proteggono il personale anche nelle situazioni più complesse, come la gestione dei rifiuti contenenti amianto, che rappresentano circa il 30% del totale smaltito.
Per questi materiali, Barricalla ha implementato ulteriori misure di sicurezza, tra cui moduli di decontaminazione. Sebbene l’amianto conferito sia già inertizzato e quindi non aerodisperso, vengono comunque applicati protocolli rigorosi per proteggere gli operatori. La movimentazione dei sacchi di amianto avviene interamente in modo meccanico, riducendo al minimo il contatto diretto. Anche il campionamento dei materiali in ingresso è regolato da procedure dettagliate, che assicurano la verifica della conformità dei rifiuti prima del loro smaltimento.
Infine, l’intera gestione dei rifiuti è informatizzata e soggetta a controlli costanti, che riducono ulteriormente il margine di rischio per i lavoratori.
In che modo cercate di limitare l’impatto ambientale della vostra attività?
Limitare l’impatto ambientale è una priorità per Barricalla. L’impianto adotta una serie di misure per prevenire contaminazioni e ridurre al minimo le emissioni. Tra queste, la sospensione delle attività in caso di vento superiore ai 6 metri al secondo, il regolare bagnamento delle strade e dei rifiuti per controllare la dispersione di polveri, e l’uso di barriere vegetative per mitigare l’impatto visivo dell’impianto.
Un altro aspetto importante è il capping dei lotti esauriti, che consiste nella loro chiusura con argilla, materiali drenanti e teli impermeabili, seguiti dalla posa di terreni ed erbe erbacee. Questo processo sigilla i rifiuti, impedendo ogni possibile contaminazione del suolo e delle falde.
Barricalla ha implementato anche un sistema di monitoraggio innovativo: l’analisi del miele prodotto da alveari situati vicino all’impianto. Il confronto con il miele di aree incontaminate permette di verificare l’assenza di contaminanti attribuibili alle attività del sito. Questo approccio, oltre a dimostrare l’impegno dell’azienda, rappresenta un esempio concreto di come si possa coniugare tecnologia e sostenibilità.
Come è organizzata la formazione del vostro personale?
La formazione del personale è costantemente aggiornata per affrontare le sfide operative e garantire la sicurezza. Barricalla si avvale di consulenti specializzati e organismi accreditati per erogare corsi su salute, sicurezza e gestione ambientale. Ogni attività formativa è documentata e periodicamente rivista per rispondere alle esigenze normative e operative.
L’azienda ha ottenuto importanti certificazioni, tra cui EMAS, ISO 9001, ISO 14001 e ISO 45001, a testimonianza del suo impegno verso la qualità e la sostenibilità. Inoltre, il rispetto del codice etico interno e delle normative sulla sicurezza sul lavoro, come il D.Lgs. 231/01, garantisce un approccio strutturato e trasparente alla gestione del personale.
Avete in corso iniziative di welfare aziendale?
Barricalla applica il contratto collettivo nazionale di lavoro, garantendo ai dipendenti i benefit previsti, come i buoni pasto. L’attenzione alla formazione, alla sicurezza e alle condizioni lavorative dimostra un impegno verso il benessere dei dipendenti.
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