Sicurezza, formazione e innovazione sono i tre pilastri sui quali poggia Betonrossi, azienda del gruppo Cementirossi con sede a Piacenza che produce calcestruzzo preconfezionato. Tante sono le iniziative che l’azienda porta avanti in tutti i suoi 40 siti produttivi, sparsi nel nord Italia. A raccontarli a Rock’n’Safe è Rita Capoluongo, responsabile Sicurezza, Ambiente e RSGI. “La sicurezza è per noi al primo posto e in questo la tecnologia ci viene in aiuto. Abbiamo implementato sistemi di automazione e sviluppato nuove strumentazioni che ci permettono di monitorare la situazione in tempo reale”.
Ci può spiegare brevemente di cosa si occupa Betonrossi?
Betonrossi fa parte del gruppo Cementirossi e produce calcestruzzo preconfezionato. Nasce nel 2000 da una fusione di più società. La sede è a Piacenza, in Emilia Romagna e abbiamo 40 impianti in tutto il nord Italia, principalmente in Lombardia, Emilia Romagna, Veneto e Trentino. Forniamo cantieri pubblici e privati di piccole e grandi dimensioni, per esempio tratti stradali o autostradali, linee ferroviarie ad alta velocità, ospedali, scuole e quanto richiesto dal territorio.
Quali misure di sicurezza avete implementato nei vostri impianti?
Seguiamo alla lettera tutto ciò che è previsto dalle normative in vigore e andiamo oltre, lavorando per rendere sempre più sicuri i nostri macchinari e le attività produttive. In esempio, abbiamo fatto uno studio sullo stato di usura dei silos e siamo intervenuti sulle attrezzature usate per la movimentazione degli inerti, inserendo pale di ultima generazione. Nel rendere più moderni e sicuri i nostri impianti ci viene in aiuto la tecnologia attraverso la possibilità di utilizzare sistemi automatizzati che è possibile controllare da remoto per avere sempre sotto controllo l’andamento della produzione. Inoltre, abbiamo inserito in alcuni impianti filtropresse per il riutilizzo delle acque, che dimostra la nostra attenzione anche all’aspetto ambientale.
Calcestruzzo e sostenibilità, come li coniugate?
Dal 2020 Betonrossi ha intrapreso un percorso virtuoso e ha ottenuto certificazioni che attestano l’implementazione del sistema di gestione ambientale e un controllo responsabile dei rischi. Nel 2022 per la prima volta abbiamo realizzato un bilancio di sostenibilità che mette nero su bianco il nostro impegno a riguardo. Inoltre, applichiamo sistematicamente i Criteri ambientali minimi, sempre di più requisiti fondamentali per qualsiasi tipo di collaborazione con cantieri pubblici. Si tratta di requisiti ambientali definiti da un decreto ministeriale. La loro applicazione sistematica ed omogenea consente di diffondere le tecnologie ambientali e i prodotti, produce un effetto leva sul mercato, inducendo gli operatori economici meno virtuosi a investire in innovazione e buone pratiche per rispondere alle richieste della pubblica amministrazione anche in tema di acquisti sostenibili. Per rispettare i Criteri ambientali minimi vengono utilizzati diversi prodotti “end of waste”, in riferimento ai progetti di economia circolare.
Quanto personale impiega la vostra azienda? Avete in corso iniziative di welfare aziendale?
Abbiamo 127 dipendenti, divisi tra la sede principale di Piacenza e i nostri impianti. Tutti gli impianti sono automatizzati. Per il trasporto del calcestruzzo ci avvaliamo di ditte terze. Per quanto riguarda il welfare aziendale, da un paio d’anni abbiamo sviluppato un programma di retribuzione aggiuntiva per i nostri lavoratori. Vengono poi fatte diverse iniziative a carattere ludico motorio, come tornei sportive o gite. Inoltre, facciamo molti incontri con enti, scuole e università per far conoscere l’azienda e il mondo del calcestruzzo, alle nuove generazioni.
Come gestite la formazione del personale in un settore delicato come il vostro?
La formazione per noi è importantissima. Nel 2023, oltre a ciò che è previsto dalla legge, abbiamo erogato 2168 ore di formazione ai nostri dipendenti e collaboratori. I moduli formativi hanno toccato diversi temi: la gestione dei sistemi di sicurezza, dei sistemi ambientali, la sostenibilità, la tecnologia usata per la produzione di calcestruzzo, i criteri minimi ambientali. Parallelamente abbiamo fatto formazione anche sulla parte di lavoro più legata al business e al commerciale ed infine una formazione propedeutica e specifica all’open day che abbiamo organizzato lo scorso anno.
Uno dei vostri punti di forza è l’innovazione. Cosa distingue i vostri prodotti da quelli delle altre aziende del settore?
Il nostro fiore all’occhiello è un prodotto altamente innovativo, per il quale siamo titolari del brevetto italiano ed europeo. Si tratta di DrainBeton, un calcestruzzo drenante, appositamente studiato per il settore delle pavimentazioni permeabili.
DrainBeton può essere impiegato in configurazione monostrato (in colorazione naturale o pigmentato), oppure rivestito da uno strato di usura in conglomerato bituminoso drenante, a costituire pavimentazioni doppio-drenanti/fonoassorbenti.
Le caratteristiche di lavorabilità del materiale sono tali da consentirne la posa a freddo anche mediante finitrice stradale.
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