Si consiglia la lettura di questo articolo ascoltando la canzone INTO MY ARMS di Nick Cave and the bad seeds
“I don’t believe in an interventionist God (Non credo in un Dio interventista)”
Dalle casse della radio del custode della palestra escono note che sembrano di una vecchia canzone.
“Hey Hansel, come va?”
“Bene uomo, tutto bene”
Mentre lui si ferma per intrattenersi col custode, le note e le parole proseguono
“But I know, darling, that you do (Ma so, cara, che tu ci credi)”
“Allora dici che quest’anno ce la facciamo a vincere?”
“Se Dio vuole…”
“But if I did, I would kneel down and ask him (Ma se ci credessi, mi inginocchierei e gli chiederei)”
Il pianoforte della canzone lascia il tempo di pensare e pesare le parole tra una frase e l’altra
“Not to intervene when it came to you (Di non intervenire quando si tratta di te)”
Il custode risponde ma Hansel sembra distratto dalla canzone
“Will not to touch a hair on your head, Leave you as you are (Di non toccare un capello della tua testa, Di lasciarti così come sei)”
“eh già, Hansel, quelli sono forti, ci serve la mano di Dio”
“If he felt he had to direct you, Then direct you into my arms (E se lui sentisse di doverti guidare, Allora gli chiederei di guidarti nelle mie braccia)”
Hansel, sembra quasi non aver sentito, la sua attenzione è completamente assorbita dalla canzone, che si ferma per un secondo, che a lui sembra un’eternità, per poi riprendere.
“Into my arms, oh, Lord (Nelle mie braccia, o Signore)”
“tutto ok, ragazzo? Ti vedo assente”
“Into my arms, oh, Lord (Nelle mie braccia, o Signore)”
“stai bene?”
“Into my arms, oh, Lord (Nelle mie braccia, o Signore)”
Hansel si sente rapito da quella voce che non aveva mai sentito prima e non esiste altro.
“Into my arms (Nelle mie braccia)”
“ehi Al, che cos’è questa canzone?”
Al si gira verso la cassa, come se non si fosse nemmeno accorto che stesse producendo musica.
“ah, questa? È Nick Cave and the bad seeds, ragazzo. Questa si che è musica! Buona partita!”
Il custode si dirige verso l’ingresso perché è arrivato il bus della squadra ospite.
Hansel resta imbambolato davanti alle note, che proseguono.
“And I don’t believe in the existence of angels (E non credo all’esistenza degli angeli)”
Per un secondo gli torna in mente la sua infanzia, nella sua Repubblica Dominicana
“But looking at you I wonder if that’s true (Ma guardandoti mi chiedo se sia davvero così)”
Gli torna in mente sua mamma e i suoi amici
“But if I did, I would summon them together (Ma se ci credessi, li riunirei insieme)”
Gli tornano in mente i lunghi mesi in ospedale
“And ask them to watch over you (E chiederei loro di proteggerti)”
Gli tornano in mente le tante ore spese a pregare e sperare che tutto si risolvesse
“Well, to each burn a candle for you, To make bright and clear your path (Chiederei a ognuno di accendere una candela per te, Di rendere luminoso e chiaro il tuo cammino)”
Gli tornano in mente il dolore, fisico e morale, per un percorso che, a solo 6 anni di te, gli sembrava maledettamente in salita. Una ripidissima salita.
“And to walk, like Christ, in grace and love , And guide you into my arms (E di farti camminare, come Cristo, nella grazia e nell’amore, E di guidarti nelle mie braccia”
La canzone sembra fermarsi nuovamente. Senza accorgesene ha chiuso gli occhi e tutto ciò che gli è tornato in mente ha fatto rigare il suo viso con qualche lacrima.
“Into my arms, oh, Lord (Nelle mie braccia, o Signore)”
“Into my arms, oh, Lord (Nelle mie braccia, o Signore)”
“Into my arms, oh, Lord (Nelle mie braccia, o Signore)”
“Into my arms (Nelle mie braccia)”
Si sente cingere il petto da due braccia.
“But I believe in love (E credo nell’amore)”
Hansel apre gli occhi e vede che è l’allenatore avversario che lo sta abbracciando. Era stato per un paio di anni il suo allenatore nella High School.
“And I know that you do too (E so che anche tu ci credi)”
E in quei 2 anni avevano condiviso tante idee e emozioni
“And I believe in some kind of path (E credo in una sorta di cammino)”
Lavorando duramente, insieme, per costruire un futuro radioso per Hansel
“That we can walk down, me and you (Che noi possiamo percorrere, io e te)”
Poi la vita, come a volte accade, li ha destinati su strade diverse
“So keep your candles burning, Make her journey bright and pure, That she’ll keep returning, Always and evermore (Quindi tieni le tue candele accese, E rendi il suo viaggio chiaro e puro, Così che lei continui a tornare, Sempre e comunque)”
Quell’abbraccio sembra interminabile e Hansel sente il calore e l’amore intorno a se. Come lo ha sentito spesso ultimamente sui social o nelle interviste. Ma qui, ora, lo sente più vivo e reale. Come se la vita fosse tornata a dargli quell’amore che lo ha portato fin qui e che negli ultimi tempi sentiva di aver perso.
“Into my arms, oh, Lord (Nelle mie braccia, o Signore)”
Hansel apre gli occhi e vede che è il suo vecchio allenatore ad abbracciarlo
“Into my arms, oh, Lord (Nelle mie braccia, o Signore)”
“oh, Hansel, che succeed? Perchè stai piangendo?”
“Into my arms, oh, Lord (Nelle mie braccia, o Signore)”
Hansel lascia lo spazio a un grande sorriso e contraccambia quell’abbraccio
“Into my arms (Nelle mie braccia)”
“tutto bene Jim, tutto bene, tranquillo”
Ed è davvero così, tutta la tristezza sembra svanita, tutti pensieri ora sono positivi.
“così bene che oggi vi facciamo il culo”
Gli va anche di scherzare.
“la voglia di fare lo spaccone non la perderai mai, vero?”
Jim lo conosce meglio di tanti altri, che pensano di conoscerlo.
“no, e anche se ho un braccio in meno, oggi ve ne faccio 20”
Hansel lo dice mentre saltella via, diretto agli spogliatoi, con la carica che sembra essere rinata in lui, con quell’energia che gli ha permesso, a soli 21 anni, di essere uno dei migliori prospetti, nonostante venga da un paese, la Repubblica Dominicana che, a parte Al Horford e Karl Anthony Towns, non ha mai sfornato grandi campioni NBA.
Uno che schiaccia, stoppa e protegge il canestro, nonostante non arrivi all’altezza di 2 metri.
Uno che segna punti solidi e raccoglie la maggior parte dei rimbalzi, dando una gran mano alla sua squadra, nonostante giochi pochi minuti.
Uno che è in grado di ispirare gli altri con la sua energia e la sua storia nonostante la vita lo abbia messo davanti a sfide enormi.
O forse è proprio questo che lo rende speciale: il fatto di non pensare a ciò che gli manca, ai nonostante, ma di dare tutto se stesso, sempre.
Credo che la storia di Hansel Enmanuel possa ispirare tutti noi a dare il massimo, sempre. Se non conosceste la sua storia trovate tanto in rete, sebbene per la maggior parte solo in inglese. Eccovi intanto un link a Wikipedia. E poi, vi basta cercarlo sui social (è molto attivo) mettendo il suo nome (Enmanuel Hansel) e restare incantati e ispirati da questo incredibile ragazzo e dalla sua storia. Non perdete tempo, fatelo ora, prima che diventi, come sarà, un fenomeno di massa.
Anticipate i tempi e ispiratevi da subito
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