Fiducia: vulnerabilità o risorsa?

di Allegra Guardi

In questi giorni si nomina continuamente la parola “fiducia”, in riferimento a quella che sta per essere votata alle Camere del Parlamento.

Ma cos’è la fiducia, più in generale? Stavolta non ho voluto chiedere né a Google né al dizionario. Stavolta ho scelto di fare una ricerca per immagini.

Ecco a voi, quindi, cos’è la fiducia:

  • mani intrecciate e abbracci
  • gente che si aiuta a scalare montagne
  • nodi o fiocchi
  • carte di credito
  • cani
  • qualche croce o crocifisso

Ora, mettendo un attimo da parte la rinomata fedeltà dei nostri amici a quattro zampe e i riferimenti alla fiducia (fede) religiosa, è evidente quanto nell’immaginario comune la fiducia sia connessa al darsi una mano e all’instaurare un legame con gli altri.

La fiducia come risparmio di un costo

Qualche anno fa ho letto un articolo che parlava di quanto la fiducia permetta di risparmiare dei costi. Veniva fatto l’esempio di un’azienda che aveva installato delle telecamere di sorveglianza per controllare che i propri dipendenti non commettessero furti. In un caso simile l’assenza di fiducia si traduceva subito in una spesa economica. L’esempio era molto chiaro, ma ricordo di essermi posta un paio di questioni:

  • dovendo comunque investire dei soldi, l’azienda non avrebbe potuto spenderli per compiere azioni con l’obiettivo di creare fiducia, invece di seppellirla definitivamente installando delle telecamere?
  • questi dipendenti così poco affezionati alla loro azienda, quanto si saranno impegnati sul lavoro? Che performance avranno potuto avere? Livello di stress lavoro correlato? Quanto è probabile che abbiano lasciato il lavoro alla prima migliore occasione, generando un alto turnover? Mi sa che il costo per l’acquisto delle telecamere debba essere stato decisamente il più basso fra quelli sostenuti… senza contare il prezzo, meno semplice da calcolare, di un clima aziendale burrascoso.

Vulnerabilità o risorsa?

Viviamo in una società dove la fiducia non è incoraggiata. Com’è che dice il detto? Fidarsi è bene, non fidarsi è meglio. E infatti oggi non si fida più nessuno. Anzi, mettere in discussione tutto e tutti – meglio se senza alcuna competenza per farlo – è diventata una moda assai radicata.

Moda fondata su un’emozione ancora più profonda: la paura. Fidarsi spaventa. Si potrebbe rimanere feriti, prendere una fregatura, fare una figuraccia. Insomma, se mi fido mi espongo a un rischio.

Che per altro è vero: nel momento in cui ti fidi, scegli di lasciar andare una parte del tuo controllo e un po’ (o tanto) fianco lo mostri. Fidarsi alla cieca infatti raramente è consigliabile. Fidarsi di chi dimostra di meritarlo, invece, è un’opzione ragionevole e consigliabile.

In definitiva, fidarci ci rende davvero più vulnerabili o, quando ci sono le condizioni per farlo, genera l’effetto opposto?

Fiducia e sicurezza

Fiducia e sicurezza sono legate a doppio nodo sotto ogni punto di vista. Tanto per cominciare la fiducia in se stessi ha come conseguenza una maggiore sicurezza personale. Non solo: vivere in una comunità in cui ci si può fidare del prossimo aumenta notevolmente la sensazione collettiva di essere al sicuro, rendendo tutti più sereni.

Lo stesso si può dire della fiducia dentro le aziende. La fiducia è indispensabile per la Safety e la potenzia fortemente. Abbiamo detto che fidarsi è legato al concetto di darsi una mano e instaurare legami. Due aspetti che in questo mondo contano moltissimo. Prova a pensare ad esempio di essere nel cestello di una piattaforma mobile elevabile: ci saresti salito se non ti fossi fidato di chi la guida? E se la risposta fosse sì, con che stato d’animo? E rischiando quanto?
Molto significativa è stata la chiacchierata sul tema della fiducia che hanno fatto Stefano Pancari e il celebre funambolo Andrea Loreni nel corso dell’intervista per B-SIDE (guarda l’intervista al minuto 13:20).

La fiducia ci rende un po’ più vulnerabili, è vero, ma ci rende soprattutto più forti perché si lavora in squadra e più liberi perché ci si concede il diritto di farci aiutare e sostenere. Aspetto non di poco conto, visto che nella sicurezza “strafare” non è mai una buona idea.

Dare una mano e instaurare legami: quando un’azienda raggiunge questo può dire di essere in salute.

 

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