PalaModigliani illuminato di rosso in memoria della tragedia del Moby Prince.
Per non dimenticare e imparare dai nostri gravi errori.
Nella settimana appena passata è stato il trentesimo anniversario della tragedia della Moby Prince. Una tragedia che ha trafitto noi essere umani e che è stata condotta per mano nostra. Nessun fato, nessuna nefasta coincidenza, solo colpa dell’essere umano.
In 30 anni ancora non siamo venuti a capo della vicenda, è tutto uno scarica barile di persone e istituzioni che ballano sul dolore delle famiglie che videro andare in fumo le vite dei propri cari in quella dannata notte del 10 aprile 1991.
Non sarò certo io a dare la sentenza, ma posso rappresentare la voce di chi vive lo sdegno di ciò che è successo. In quella notte e tutti gli anni a venire tutti abbiamo perso un po’ di lucentezza della nostra umanità perdendoci dietro leggi, cavilli, perdendo lucidità nei confronti dell’analisi dei fatti. Il mio timore è che la verità sia affondata arrugginita e ferita come il traghetto ormeggiato negli anni a seguire l’incidente.
Fonte foto: Il Tirreno
140 sono state le persone che, a causa della collisione con la petroliera Agip Abruzzo, sono morte tra le fiamme e tra i fumi tossici del vasto incendio. A prescindere dalla responsabilità, la storia narra di un’uscita a velocità troppo sostenuta dal porto di Livorno, di una petroliera che si trovava inspiegabilmente nel cono di uscita e di una nebbia che probabilmente è più fitta nella mente di tutti noi che sopra le acque gelide del mare in quella notte. Gli ospiti vennero radunati nel salone Deluxe, compartimentato sì dagli incendi, ma senza alcuna via di fuga. Il sistema di aerazione forzata non ha mai smesso di funzionare immettendo all’interno del traghetto i fumi derivanti da petrolio e plastica che bruciava. Un sistema di spegnimento sprinkler che non avrebbe potuto mai funzionare per le valvole di approvvigionamento dal mare serrate. Un equipaggio preso alla sprovvista. Gli interventi che sono arrivati soltanto dopo un’abbondante ora, quando ormai era troppo tardi.
Ognuna di queste notizie è una picconata al cuore di ognuno di noi. Che siano fondate o meno, chissà se dopo decenni qualcuno lo scoprirà. Con sconforto penso che siano affondate negli abissi del Mar Mediterraneo.
La nostra sicurezza è compromessa da problemi tecnici, malfunzionamenti, ma soprattutto da errori umani, da sopravvalutazioni delle nostre capacità e sottovalutazioni dell’importanza dell’attenzione. Un cocktail letale che ci mette sistematicamente il lutto al braccio.
Continuiamo pure a comportarci come se queste cose non possano mai accaderci, come se tutti fossimo Alessio Bertrand, unico fortunato superstite di questo strazio. Purtroppo le cose non vanno sempre così.
In ricordo e nel rispetto di:
Abbattista Giovanni, Allegrini Stefano, Alves Sandrine, Amato Natale, Ambrosio Francesco, Ambrosio Vittorio, Andreazzoli Marco, Averta Mariano Rocco, Avolio Antonio, Baffa Nicodemo, Baldauf Gerhard Rudolf, Barbaro Luciano,Barsuglia Luca, Bartolozzi Umberto, Belintende Sergio, Bianco Gavino, Bisbocci Alberto, Bommarito Giuseppe, Botturi Adriana, Brandanu Raimondo, Campo Antonino, Campus Giovanni Battista, Campus Gianfranco, Canu Angelo, Canu Sara, Canu Ilenia, Caprari Alessia, Cassano Antonello, Castorina Rosario, Cervini Domenico, Cesari Diego, Chessa Ugo, Cinapro Graziano, Cirillo Ciro, Ciriotti Tiziana, Congiu Giuseppe, Crupi Francesco, Dal Tezzon Antonietta, Dal Zotto Pasquale, D’Antonio Giovanni, De Barba Mauro, De Caritat Beatrice, Defendenti Anna, De Gennaro Giuseppe, De Montis Angelita, De Pretto Tatiana, Esposito Francesco, Falanga Nicola, Farnesi Cristina, Ferraro Sabrina, Ferrini Carlo, Filigheddu Maria, Filippeddu Giovanni, Fondacaro Mario, Formica Maria Giovanna, Fratini Bruno, Frulio Ciro, Fumagalli Andrea Alfredo, Furcas Daniele, Fusinato Angelo, Gabelli Antonino, Gasparini Giuseppe, Ghezzani Maria Giulia, Giacomelli Piera, Giampedroni Lido, Gianoli Giorgio, Giardini Priscilla, Giglio Alessandra, Gnerre Erminio, Granatelli Giuseppina Guida Gerardo, Guizzo Gino, Ilari Salvatore, La Vespa Gaspare, Lazzarini Giuseppe, Lazzarini Romana, Lipparelli Raffaella, Manca Giuseppe, Marcon Maria, Martignago Giuseppina, Massa Angelo, Mazzitelli Francesco, Mela Maria, Minutti Giovanni V., Molaro Gabriele, Mori Aldo, Mura Paolo, Padovan Giovanna, Padula Aniello, Pagnini Vladimiro, Paino Vincenzo, Parrella Maurizio, Pasqualino Ignazio, Paternicò Rosana, Perazzoni Arnaldo, Perez De Vera Luigi, Pernice Rocco, Picone Arcangelo, Piu Pasqualino, Porciello Pasquale, Prini Silvana, Prola Mauro, Regnier Bernard, Rispoli Liana, Rizzi Monica, Rizzi Umberto, Rizzo Salvatore, Rodi Antonio, Romano Rosario, Romboni Cesare, Roncarati Amelio, Rosetti Sergio, Rota Vanja, Saccaro Ernesto, Saccaro Ivan, Salsi Giuliano, Salvemini Nicola, Sansone Massimo, Santini Roberto, Sari Gianfranco, Scanu Salvatore, Sciacca Giuseppe, Scuotto Mario, Serra Maria Antonia, Sicignano Gerardo, Simoncini Maria Rosa, Sini Antonio, Soro Gabriella, Stellati Mara, Tagliamonte Giovanni, Timpano Giulio, Trevisan Ranieri, Trevisan Rino, Tumeo Francesco, Vacca Alessandro, Vidili Raimondo, Vigerelli Giuliano, Vigliani Carlo,Vinattieri Roberto, Vitiello Ciro.
Restiamo informati con l’Associazione 10 aprile: https://www.mobyprince.it/
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