Quante volte, anche solo per pura curiosità, siamo andati a sbirciare tra le stories di persone più o meno conosciute? I social si nutrono della curiosità altrui e noi ci sentiamo come reporter al primo scoop. Che genialata hanno avuto questi inventori dei social!! E pensare che dietro questo senso di appagamento c’è un mondo ancora più grande e complesso.
Voglio provare però a immaginare cosa facciamo quando ce ne stiamo sdraiati sul divano di casa o su una sdraio al sole con il cellulare in mano. Più o meno ci vedo tutti così: schiena e sedere sprofondati nei cuscinoni del divano (o lettino in spiaggia), cellulare nella mano sinistra, mano destra dedicata allo scroll delle pagine. Se poi dovessimo scrivere un messaggio, ecco che la destra e la sinistra diventano il sostegno del cellulare e i nostri pollici dei velocissimi polpastrelli sulla tastiera touch del telefono. Nessuno penserebbe ai gomiti… ma secondo me anche loro hanno un ruolo in queste dinamiche… deve essere per forza così, perché io personalmente, dopo un’oretta di “appagamento della curiosità”, me li sento un po’ indolenziti. Per non parlare del collo… appena pensi di aver trovato la posizione più comoda al mondo, comincia a fare i capricci! Sarà l’età?! No, non credo proprio!
Il fulcro di tutto è legato alla “comodità”. Non siamo certo abituati a pensarla come una cosa negativa e forse non lo è, o forse sì?!
Quante volte scegliamo la strada più comoda? Quanto le nostre scelte sono influenzate dalla comodità del processo che abbiamo sempre adottato?
Il divano di casa è comodo, la sdraio sulla spiaggia è comoda, le abitudini sono comode… ma spesso ciò che è comodo è ingannevole! Non ci fa vedere la realtà nella sua interezza, non ci fa valutare tutte le possibili opzioni. E forse le soluzioni migliori sono proprio quelle più “scomode”!
Quando i primi ad essere chiamati a fare una scelta sono proprio quelli che si occupano di safety, le opzioni non dovrebbero mai essere comode, perché quelle comode richiamano quegli approcci del tipo “ho fatto sempre così”, “gli altri fanno così”, “sono abituato così”.
Abbiamo sentito queste frasi milioni di volte, ma pochissime volte ci hanno chiesto delle cose del tipo: mi fai un esempio? c’è un sistema migliore di questo?, in che modo posso ottenere un risultato migliore?.
La sicurezza sul lavoro non è mai comoda, ma ha l’obbligo di essere curiosa e di incuriosire.
La curiosità è il precursore dell’attenzione.
Quanto diamo spazio o comunque solletichiamo la curiosità del personale delle aziende di cui ci occupiamo? Quanto siamo in grado di incuriosire il prossimo nel momento in cui gli spieghiamo cosa facciamo oppure cosa o come dovrebbero fare loro?
Dovremmo sbirciare le aziende per cui lavoriamo, così come sbirciamo sui social; impariamo a sentirci dei reporter, perché tutti i giorni abbiamo davanti degli scoop, con l’unica differenza che i nostri servono a salvare delle vite!
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