Se state leggendo questo articolo e non vi piace il calcio… allora leggetelo fino alla fine, perché il calcio non c’entra niente con questo articolo (troverete anche delle “perle” nei commenti di Linkedin).
Se siete invece amanti del calcio, beh…, leggetelo fino alla fine anche voi… ci sarà un “extra” nei commenti di Linkedin.
Vediamo… Da quando mi sono avvicinato al mondo della Salute e Sicurezza sul Lavoro sono sempre più convinto che ci sia bisogno di alcuni cambiamenti all’interno di “questo mondo” (cioè, “mondo HSE Italia”).
Di certo non intendo “inasprimento delle pene”, né “più ispettori”, né “più controlli”; che sono tutte cose necessarie (per diversi motivi) ma che, a mio avviso, non cambieranno sensibilmente l’andamento infortunistico in Italia.
Detto questo, lasciatemi raccontarvi qualcosa che mi è successa un paio di anni fa, ma prima devo darvi alcuni dati:
Sono nato in Argentina, mio padre è Italiano, mia madre è Argentina. Ho vissuto nel mio paese natale circa metà della mia vita poi, nel 1999, mi sono trasferito in Italia.
Credo sappiate che in Argentina, oltreché di “Tango” e di “Asado”, si vive di “Fútbol” (calcio).
Fino a 2 anni fa, avevo visto la “Selección” (nazionale Argentina di calcio) vincere la Coppa del Mondo “Argentina 1978” e “Mexico 1986”; mentre l’ho vista vincere la Coppa America nel 1991 e nel 1993 (giocate rispettivamente in Cile ed Ecuador).
Pertanto, fino a 2 anni fa, la “Selección” non vinceva una Coppa America da 18 anni (all’interno dei quali ha perso 4 finali) e non vinceva una Coppa del Mondo da 36 anni (all’interno dei quali ha perso 2 finali).
Una cosa incredibile per un paese che vive di calcio e, soprattutto, che ha sfornato i due calciatori più forti della storia!
Nel 2021, il maleficio delle finali perse viene estinto e iniziano una serie di vittorie della “Selección” che mandano letteralmente in delirio tutti gli Argentini, me compreso, ovviamente.
E così, dopo aver vinto la Coppa America nel 2021 inizia a girare su tutte le radio la canzone “Muchachos” che basicamente parla delle nostre frustrazioni, dei nostri successi, delle nostre speranze, delle isole Falkland, di finali perse e altre vinte e, ovviamente, dell’illusione di diventare ancora una volta campioni del mondo:
Muchachos Ragazzi
Ahora nos volvimos a ilusionar Adesso ci siano illusi ancora
Quiero ganar la tercera Voglio vincere la terza
Quiero ser campeón mundial Voglio essere campione del mondo
Poi nel dicembre 2022 succede qualcosa capace di generare emozioni inspiegabili per chi non le ha mai provate. La Selección vince la Coppa del Mondo in Qatar… delirio totale!
E nei giorni successivi, sul web, iniziano a girare pezzettini di video di ogni tipo, abbinati a canzoni di ogni genere. Tra i tanti, un video con Messi come principale protagonista e come sottofondo la canzone “Arrancarmelo” (strapparmelo) de WOS. Un passaggio riporta:
Ahora recuerdo la primera vez que te reíste ricordo la prima volte che ti ho visto ridere
Y las ganas que me dieron de que se me ocurra un chiste e io desideravo solo di sfornare un’altra battuta
¿Cómo van a convencerme de que la magia no existe? come pensano di convincermi che la magia non esiste?
Y no tengo pensado hundirme acá tirado e non ci penso nemmeno ad affondare qui, svenuto
Y no tengo planeado morirme desangrado e non è nei miei piani morire dissanguato
Y no-oh-oh, no me pidas que no vuelva a intentar e no – oh oh, non chiedermi di non provarci ancora
Que las cosas vuelvan a su lugar per fare in modo che le cose tornino “al loro posto”
Poco dopo, sempre sul web, inizia a girare un video di “La T y la M” che si intitola “Pa’ la Selección”.
E le parole del testo mandano fuori di testa un’intera nazione!
Devo essere molto sincero: non ho mai nutrito una grande attrazione per la musica “hip-hop/rap” e neanche per la “cumbia argentina”, proprio per niente. Detto questo, non riuscivo a fare a meno di ascoltare, una volta dopo l’altra, e poi ancora, questi due brani.
Mi sono chiesto, perché? Perché, se non mi è mai piaciuto quel tipo di musica, questi due brani mi facevano impazzire al punto di ascoltarli e riascoltarli fino alla nausea?
E ho capito… erano collegati a qualcosa che mi dava emozioni fortissime! Ecco i cambiamenti di cui parlavo all’inizio di questo articolo!
E se ci pensate, è la stessa cosa che tentano di fare, addirittura quotidianamente, quei mattarelli di ROCK’N’SAFE. Tutti… ideatore, staff, collaboratori, simpatizzanti… tutti!
O non è vero che provano a comunicare in maniera completamente diversa e “non convenzionale” il “valore” della Salute e della Sicurezza? Non è vero che le provano tutte? Specialmente con la musica (ma non solo) per trovare quel qualcosa che genera un’emozione e utilizzarlo come veicolo per fare ragionare le persone sull’importanza di aver cura di sé stessi e degli altri?
Per questo motivo, e anche per altri, ho sposato il progetto R’N’S e qualunque altro progetto satellite. Perché sono convinto, e perché l’ho visto con i miei occhi, che con questo approccio puoi arrivare a persone che di salute e sicurezza, prima, non avrebbero potuto fregarsene di meno!
E quando vedo questo, mi si gonfia il petto e penso:
COMO VAN A CONVERCERME DE CHE LA MAGIA NO EXISTE?!
BE SAFE, BE ROCK!
Visita l’intera rubrica Hse on stage!
Iscriviti alla community di rns per ricevere contenuti esclusivi e inviti speciali ai nostri eventi!