Il 1991 mostrò ai metallari di tutto il mondo il quinto album dei Metallica, The Black Album. Bob Rock li aiutò a cambiare, staccandosi dalle precedenti produzioni. I fan si scossero additandoli come traditori della causa. I Metallica invece fecero il salto di qualità! Persero vecchi fan? Che importa, erano destinati a rimanere nel loro brodo primordiale. La pelle dei componenti si inspessì, fecero spallucce e conquistarono la vetta delle classifiche, vinsero prestigiosi premi, iniziarono
tour mondiali come headliner… fecero conoscere il Metal a nuove persone. I vecchi fan, dopo due decadi, dopo una lenta maturazione, ripresero in mano i loro giudizi in favore di nuove parole ammettendo di fatto l’impulsività degli anni precedenti.
Cambiamo quindi, forza, da domani, anzi tra tre ore, facciamo questo o quello, andiamo la oppure li. Credo che dopo aver parlato molte persone si paralizzano schiacciati dall’idea di dover attuare un cambiamento. Come dire, a parole, e dietro ad una tastiera oggigiorno, tutti sono bravi ma nel momento di iniziare a cambiare? Cambiare significa lasciare, perdere qualcosa.
Ma arriviamo alla nostra controversa cultura alla guida, Lei centra sempre.
Fortemente influenzata dall’approssimativa formazione ricevuta negli anni passati, si sono riversate in strada persone che hanno trovato solo in se stessi la capacità di adattarsi alle situazione e di fatto hanno trovato una via a cui si sono aggrappati per… sopravvive al complesso traffico. In questi vent’anni, inoltre, il traffico si è inspessito (molte più vetture), è diventato oltremodo eterogeneo (chi lo avrebbe immaginato?), si sono mescolati stili culturali (è cambiato il flusso migratorio) e ora a questi conducenti gli chiedete di comprendere i veicoli elettrici e, ancor più in la, ma non troppo in là, la guida autonoma? Basta orecchiare i discorsi mentre si cammina vicino ad un bar per rendersi conto che questo cambiamento è tanto. Inoltre sembrano non lasciarti scelta, dal 2035 potrai comprare solo elettrico! No, è troppo… ciarlano.
Nel mentre gli noi adulti dovremmo ascoltare la nostra ricchezza: i bambini e i giovani che vogliono passeggiare tra le strade silenziose senza “puzza” (i bambini sono splendidi non credete?!) in futuro.
Quindi, ricapitolando, cambio macchina e mi sistemo. In questo momento capisco che devo cambiare mentalità, devo apprendere nuove capacità alla guida e selezionare il pulsante “guida pro-attiva” ma questo pulsante non c’è maledizione. Dove lo trovo? Cosa faccio? Chiedo all’autoscuola sotto casa (ancora parametro di scelta principale) se si è evoluta tanto da insegnare tale concetto e se sono fortunato la trovo, vinco il mio imbarazzo e spocchia, e imparo ancora.
Le vetture elettriche sanno essere stratosferiche quando guidate correttamente; dalla mia esperienza si riescono a percorrere tratte urbane nel traffico in relax e senza intaccare l’autonomia della vettura, usando per il 90% del tempo un solo pedale (lascio a voli la curiosità di capire a quale mi riferisco). Per le trasferte devo far un passo ulteriore ovvero programmare il viaggio non per impiegare il 40% di tempo in più (quel che credono quasi tutti i conducenti) ma per impiegare al massimo un’ora in più ma inserendo pause defaticanti.
Programmare è un attività che ci segue costantemente nella vita, la famiglia che meglio si organizza come team vive molto più serenamente, con equilibrio. Nella sfera della sicurezza sul lavoro è la stessa cosa. Perché non spostare il concetto di viaggio da “svolgere nel minor tempo possibile” a “godersi il viaggio”?
Questo passaggio intermedio va fatto, con l’arrivo nei prossimi anni (quando il legislatore sbloccherà legalmente la guida autonoma di terzo livello ci sarà un salto qualitativo!) i veicoli sceglieranno la velocità sapendo cosa succederà lungo tutta la tratta. Lasciate ogni percezione locale fuori dalle vetture, iniziate adesso perché potrete godere di una guida rilassate e safe, anzi Rock’N’Safe.
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