Le parole hanno un peso e impattano sull’organizzazione: riferirci ad un lavoratore col nome più appropriato di “collaboratore” lo rende partecipe al raggiungimento degli obbiettivi aziendali e in qualche misura lo fa sentire responsabile della buona riuscita di tutti i progetti.
Dovremmo utilizzare i termini corretti dove gli inglesismi stanno prendendo il sopravvento.
Cosa vuol dire “manager” se poi costui non crea la cultura della squadra e si appropria dei meriti dei collaboratori ma cede volentieri le responsabilità degli insuccessi?
Il manager diventa leader quando ingaggia il team che non fa le cose perché “deve” ma perché “vuole” e lavora con passione portando l’azienda al successo.
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