Ospite di Stefano Pancari oggi a B-SIDE: Francesco Maria Gallo, cantautore, autore e storyteller
Francesco, ci racconti come è nato il tuo progetto “Inferno”?
Sono laureato al Dams in musicologia e spettacolo. Sin dal liceo ho amato Dante e il rock. Avevo già percepito una musicalità profondamente rock dell’Inferno. A un seminario incontrai Umberto Eco, parlai con lui di questa mia intuizione e anche lui mi confermò la forte musicalità del testo della Divina Commedia. Mi consigliò di rileggere l’opera con occhi nuovi. L’opera d’arte d’altronde è un oggetto storico che comunica con te attraverso la tua sensibilità.
Come hai affrontato questa rilettura?
Ho riletto la Divina Commedia con gli occhi dei personaggi. In un certo senso i protagonisti dell’inferno mi hanno chiamato e da lì ho iniziato un vero e proprio viaggio! Dante era un politico e ricercava nella scrittura una redenzione. Tuttavia utilizzò l’inferno per dileggiare i suoi avversari. Utilizzò ad esempio Paolo e Francesca per dileggiare la famiglia di Gianciotto Malatesta.
Questo lavoro ha dato vita a un libro e a un album. Da dove prendi ispirazione?
Il mio lavoro è frutto di grande passione e dedizione. Inferno è un’opera letteraria e musicale, sono miei pensieri, miei sogni. Lucifero condanna Dante all’Inferno perché ha messo tante persone negli inferi senza il suo consenso.
L’Inferno vuole rappresentare il male che l’uomo continua a fare a se stesso. Dovremmo avere rispetto di questo mondo, perché lo abitiamo in maniera transitoria.
Il tuo lavoro presto sarà anche uno spettacolo teatrale, giusto?
Sì, la prima data sarà il 26 agosto in Piazza Verdi a Bologna, in seguito ci saranno dieci giorni di resident a Bologna al Teatro del Navile e poi in tour per l’Italia.
Articolo e postproduzione video di Graziano Ventroni
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