Ospite di Stefano Pancari oggi a B-SIDE: Alteria (alias Stefania Bianchi), musicista, conduttrice e speaker radiofonica
Alteria, ci vuoi parlare innanzitutto del tuo ultimo album?
Si intitola Vita Imperfetta, è uscito a febbraio. Sarebbe dovuto uscire prima della pandemia. È un album super autobiografico, in cui ho avuto la necessità di fotografare un paio di anni intensi della mia vita, che ho esorcizzato con la musica. Si parla di una separazione avvenuta dopo tanti anni. Mi sono chiesta se ero pronta di mostrarmi così senza filtri. Le tante recensioni positive hanno premiato questa sincerità e verità.
È un album interamente in italiano?
Sì, il secondo in italiano, il terzo come Alteria. Se sei un artista italiano è difficile trovare mercato all’estero anche se canti in inglese. Ma quando trovi il tuo modo non vuoi più tornare indietro, maneggi di più la tua lingua.
Cosa significa essere rock per te?
Il mio modo di vivere rock è personale e particolare. A 21 anni sono diventata mamma, poi mi sono laureata. Avere una figlia da giovane mi ha influenzato tanto, portavo la bimba ai concerti con le cuffie antirumore, il primo pensiero è sempre per lei. La vita rock è un’attitudine, è voglia di mettersi in gioco ed essere coerenti.
Come vivi la tua esperienza genitoriale?
La cosa più difficile è mantenere aperto un canale di comunicazione, di confronto. Il regalo più grande del rapporto con mia figlia è la sua voglia di condividere con me le sue esperienza, anche ora che ha 15 anni.
Tornando alla musica, quali sono i tuoi progetti più imminenti?
La presentazione del disco spero di poterla fare verso ottobre e non vedo l’ora! Un disco dal vivo ha più pancia, più intensità. Ora farò solo alcuni unplugged che sono più semplici da gestire.
Articolo e postproduzione video di Graziano Ventroni
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