“Il rapporto con la parte assistita è fondato sulla fiducia”: ce lo insegna l’ art. 35 del Codice Deontologico Forense.
Sentirsi a proprio agio da subito, liberi di raccontare il proprio caso fin nei dettagli, in modo che si possa valutare quante probabilità di vittoria ci siano, è fondamentale.
Nessun velo, nemmeno in quelle situazioni delicate come accade nel diritto del lavoro nelle quali spetta all’avvocato riuscire a mettere a proprio agio il cliente.
Il primo incontro fra cliente e Avvocato è fondamentale per la creazione di un rapporto che sia di completa tutela.
Il lavoro tra i due è un lavoro fondato sul reciproco rispetto e fiducia, come il rapporto tra datore di lavoro e lavoratore.
Infatti se prendiamo ad esempio una persona che ogni giorno lavora a stretto contatto con un macchinario, il suddetto macchinario dovrà essere sottoposto a manutenzioni, dovranno essere installati dispositivi di sicurezza e dovranno essere forniti DPI al lavoratore.
Questa persona, come può essere sicura che ci siano state tutte le manutenzioni?
Come può essere sicura di svolgere il proprio lavoro in sicurezza?
Come può essere sicura di non rischiare la vita tutti i giorni?
Può esserlo solo se esiste rispetto e fiducia tra datore di lavoro e lavoratore.
Ma non solo, anche in ambito organizzativo aziendale, la fiducia è fondante e vincente.
La fiducia suscita affidabilità e cooperazione. L’evidenza sperimentale e quella raccolta sul campo sembrano mostrare che i benefici che apportano superano di gran lunga i costi.
La relazione e fiducia responsiva sono gli elementi intorno ai quali si costruisce un rapporto di rispetto e parallelamente di fiducia nell’alveo dell’ambiente di lavoro.
Ciò crea serenità e quindi una maggiore produttività.
Leggi anche il precedente articolo di Anna Maria Di Palma!
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