Uno, nessuno, centomila – La personalità dell’Architetto
Convivere con le proprie paure può far paura!
Il nostro Gregory House, nella serie Doctor House, fa il medico di professione ed è capace di risolvere i casi clinici più complessi ma la sua personalità, quella appunto dell’Architetto, gli rende difficile convivere con se stesso e con le proprie paure. Eppure, Doctor House, pur essendo geniale si mostra austero e impassibile, mostrando scarsa espressività emozionale.
Ebbene si, l’Architetto si presenta come un erudita e spesso appare proprio come snob e alquanto arrogante… anche se è molto intelligente, sia per quoziente intellettivo, sia per posseduta cultura.
Ma l’apertura mentale che lo connota non ci deve trarre in inganno, perché l’esigenza di esplorare nuove teorie è volta esclusivamente a conoscerle per metterle in pratica, più che per la conoscenza tout court.
Con il suo temperamento decisamente introverso percepisce il tutto attraverso l’intuizione, facendosi guidare dalla logica e dal ragionamento.
Bando ad emozioni e sentimenti (soprattutto con gli estranei!)…
Intuizione, pragmatismo e razionalità lo supportano per migliorare sistemi e processi, riuscendo a trasformare i concetti più complessi in forma più semplice. Ha un talento innato nel vedere ogni aspetto da ottimizzare e nel raggiungimento dell’obiettivo focalizzandosi sugli aspetti positivi. Queste sue caratteristiche lo rendono un collaboratore fedele al sistema nel suo complesso.
*Per questo motivo, per l’azienda sarebbe proprio un collaboratore molto prezioso.
Nutre infatti profondo rispetto verso le figure autorevoli (se l’autorità però non rappresenta valori ed ideali che ne costuiscono l’essenza, l’architetto se ne allontana!).
Non è che l’architetto sia un rivoluzionario o un disubbidiente…le regole sono regole ma, se ritiene che non abbiano senso, s’impegna efficacemente per cambiare le cose che non funzionano bene…
*E per questo motivo, forse, per l’azienda il collaboratore prezioso diventa alquanto difficile da gestire!
Ma è comunque pur vero che l’architetto è l’unico tra le varie personalità in grado di intraprendere qualsiasi carriera di successo.
Lavora bene con collaboratori che vedono in avanti, persone dotate di logica e che gli danno lo spazio necessario per esprimere la sua introversione, ma anche con chi gli consente di cercare in autonomia la soluzione al problema. Infatti, quando non si sente libero di prendere decisioni si sente limitato e diventa ancor più chiuso in se stesso, fino a sentire l’esigenza di andarsene. Occhio!!!
Può essere molto severo con se stesso e con gli altri durante un progetto.
Per l’architetto chi non lavora duramente perderà il suo rispetto!
E’ un leader naturale, sebbene non ritenga realmente necessario stare sotto i riflettori. Pensiamo a Gandalf, protagonista nei romanzi Lo Hobbit e Il Signore degli Anelli, che non è un semplice stregone, ma una vera e propria guida perchè dotato di intelligenza, saggezza, spontaneità e semplicità d’animo, tutte caratteristiche che spingono le persone che gli stanno intorno a riporre facilmente fiducia in lui.
Non è un personaggio capace di instaurare buone relazioni interpersonali. E’ riservato e non ama chiacchierare del più e del meno. E’ si altruista ma solo verso i suoi cari o verso gli amici più intimi.
La socialità dunque non fa proprio per lui. L’architetto percepisce le chiacchiere come una perdita di tempo e ama condividere i propri obiettivi solo con persone che hanno i suoi medesimi interessi.
Questo suo essere distaccato, freddo e poco coinvolgente, può essere una corazza che si è costruito per difendersi e per non rimanere deluso.
E ciò è osservabile in molti personaggi, sia di fantasia che reali, che posseggono questa personalità, sviluppatasi da un evento traumatizzante o doloroso o da una estrema esigenza che da la svolta al percorso di vita.
Come per esempio Walter Hartwell White protagonista della serie televisiva Breaking Bad – chimico preparatisssimo e insegnante liceale. In lui convivono da un lato l’essere cattivo, vendicativo e rancoroso nei confronti di chiunque lo ostacoli, e dall’altro l’essere molto vicino alle persone più care come con il suo caro amico/socio Pinkman.
Spinto dal desiderio di mantenere la sua famiglia e scoperto di avere il cancro, malattia che non riesce a curare con il suo misero stipendio da insegnante, decide di mettere a frutto la sua capacità di chimico e inizia a produrre e a smerciare droghe fino a diventare un verio e proprio criminale!
Potremmo forse pensare che anche Elon Musk ha sviluppato la sua personalità perchè è stato vittima di bullismo per tutta la sua infanzia? Forse si o forse no, ma è certo che Musk è diventato una delle 75 persone più influenti del XXI secolo grazie a tutte le caratteristiche che rappresentano la sua personalità di architetto DOCG!
Dunque timori e difficoltà fanno paura e come esseri umani cerchiamo di reagire, consciamente o incosciamente. Quando arrivano le paure, vorremmo cancellarle all’istante o cercare di ignorarle oppure le affrontiamo. L’energia usata per farlo spesso la sprechiamo, spesso ci permette di superare il momento ma altrettanto spesso ci permette di adattarci e la paura diventa parte di noi innescando un processo di convivenza che ci fa cambiare. Ed è proprio questo che forma e tempra la personalità proprio come nel caso dell’architetto!
Ma bando alle ciance! Quali sono i percorsi professionali più adatti all’architetto?
L’advisor finanziario, lo sviluppatore software, l’economista ed il dirigente in generale, per esempio, parrebbero le carriere più calzanti dato che è un perfezionista e teorico per natura.
Va da sé che, al contrario, ci sono percorsi professionali sconsigliati sui quali occorre fare attenzione:
- politico (attraente per lo scopo ultimo di gestire e migliorare il mondo in cui viviamo, ma pericoloso per il livello di interazione sociale richiesto sul quale l’architetto proprio non ci si trova);
- assistente personale (dovendo svolgere compiti di tipo amministrativo per conto di altri l’architetto potrebbe sentirsi limitato nelle scelte e potrebbe annoiarsi, dati i compiti da svolgere spesso ripetitivi e banali);
- militare (stimolante e interessante da un lato ma date la poca flessibilità e libertà, rigide regole, regolamenti e protocolli da seguire l’architetto si sentirebbe in trappola!);
- addetto alle vendite (sconsigliatissimo! L’interazione sociale indispensabile per convincere qualcuno a comprare il suo prodotto o servizio, prima o poi, lo lascerà sopraffatto).
Ricapitolando le sue ombre:
- deve sempre ricontrollare le sue conclusioni;
- tende a perdersi nei suoi pensieri;
- tralascia dettagli importanti e finisce per commettere errori imbarazzanti;
- ha bisogno di libertà;
- ha una pessima memoria;
- ha scarsa sensibilità per le emozioni, proprie e degli altri;
- si offende facilmente.
Non è un caso che la maggioranza dei “cattivi” rapprersentati nei film, nelle serie tv , nei fumetti e nei cartoni animati siano proprio modellati sulla sua personalità perchè, sebbene estremamente intelligenti e capaci, finiscono per prendere una brutta direzione e si arruolano nelle forze del Male.
Ci basti pensare a Voldemort (principale nemico di Harry Potter – mago oscuro più grande e temuto di sempre, e uno tra i maghi più potenti e capaci di tutti i tempi), ad Hannibal Lechter (medico psichiatra e un criminologo ma soprattutto serial killer ossessionato dall’antropofagia motivo per il quale è conosciuto con il soprannome di Hannibal il cannibale) e a Tywin Lannister (lord di Castel Granito a capo della Casa Lannister in Il Trono di Spade), per esempio.
Ma esistono anche architetti “buoni” come Doctor Strange, rinomato neurochirurgo la cui carriera venne rovinata a causa di un incidente d’auto che rappresenterà la svolta per la sua trasformazione in Stregone Supremo.
Speriamo che questa ampia carrellata di personaggi abbia fatto sufficiente chiarezza e sia stata abbastanza esplicativa. Se volete approfondire ancor di più gli aspetti della personalità dell’architetto, seguiteci!
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