Yari, lei è un giovanissimo imprenditore italiano, inserito tra i 30 under 30 più influenti dalla rivista Forbes America. Da cosa nasce il suo progetto?
Dalla conoscenza. Sono un convinto sostenitore della transizione ecologica nel settore immobiliare. Nel 2012, a diciotto anni, ho deciso di fondare la Holding Cecere Management per cambiare lo sviluppo del mercato da troppi anni identico a se stesso. Fortunatamente ho avuto ragione e, inaspettatamente, mi sono posizionato tra gli innovatori del Real Estate.
La parola chiave del suo business è “sostenibilità”: cosa serve per essere davvero sostenibili al giorno d’oggi?
La sostenibilità è qualcosa che deve entrare nel DNA di un’azienda, una policy che deve partire prima di tutto da dentro e investirne completamente la vita, a cominciare dalle sane abitudini di tutti, prima di diventare un driver commerciale. Essere sostenibili, come molti oggi erroneamente pensano, non significa soltanto tutelare l’ambiente. Un’azienda è sostenibile quando contribuisce alla crescita culturale ed economica di una comunità e di un territorio, quando garantisce benessere e qualità della vita alle generazioni future, quando rispetta politiche retributive dignitose e idonee, quando – per esempio -, rispetta la parità di genere. Se un’azienda non può fare tutto questo, deve perlomeno non impattare negativamente sulla vita, l’ambiente, le persone e le comunità. Prendiamo, per esempio, il caso di alcune imprese che sventolano lo slogan del green per i materiali utilizzati e poi soffocano gli operai con salari di povertà, orari di lavoro eccessivi, contratti precari e condizioni di scarsa sicurezza. Questa non è assolutamente sostenibilità. Per tornare, quindi, alla sua domanda per essere sostenibili, al giorno d’oggi, occorrono principalmente tre elementi. La leadership: ci vuole un forte impegno da parte del top management per innovare i modelli di business, integrando la sostenibilità all’interno dell’attività core. La collaborazione con gli stakeholder per co-investire insieme in progetti educativi e soluzioni scalabili. La trasparenza, elemento chiave nella costruzione della fiducia.
La giovane età rende ancora più preziosi i valori che sono alla base del suo progetto. Quanta responsabilità hanno i giovani per regalarsi un futuro nuovo?
Più che responsabilità ci è stato consegnato un fardello. Chi ci ha preceduto è evidente che ha dato scarso valore all’etica mentre, oggi, un’azienda deve regolarsi al pari di qualunque altro cittadino: assumere diritti e doveri. Occorre investire sui giovani, formarli sulle nuove regole a cui attenersi e dovremmo tutti, specialmente chi occupa posizioni di privilegio, tirare dentro nuove maestranze educandole nella giusta direzione.
Da poco la sua azienda edita la rivista Nunziare Magazine, perché è nata e a chi si rivolge?
Nunziare Magazine è un esperimento che nasce per una serie di motivi. Il primo: restituire, finalmente, una dimensione narrativa al costruito. Noi addetti ai lavori abbiamo un mondo da raccontare, in relazione con tantissime sfere della vita, ma che nessuno conosce. L’edilizia, a differenza del design o dell’architettura, non ha saputo avvicinare né, probabilmente, parlare alle persone con lo stesso appeal di molte altre industrie e, mai come in questo momento, invece è importante recuperare la dimensione dell’attenzione. Secondo: forse proprio grazie alla mia età, ritengo che rimanere chiusi a riccio nella propria azienda, senza mai confrontarsi con altre realtà, anche con core business differenti, sia controproducente. Nunziare Magazine nasce anche nel tentativo di ottenere stimoli dall’esterno e provare a fare rete; raccogliendo soluzioni e testimonianze di chi come noi, o prima di noi, ha adottato la nostra stessa visione. Ci troviamo di fronte a una nuova economia che prevede consumi e produzioni diverse che necessitano di informazioni e nuove spiegazioni. Fare rete significa accelerare il processo di comprensione e spingere persone – e nuove altre imprese -, a correggersi.
Ultimo: i più giovani hanno dalla loro parte l’aver compreso per primi la forza del network e della comunicazione. Siamo veicolo e fruitori costanti di contenuti. Nunziare Magazine si aggiunge agli strumenti digital già attivi, ma con taglio diverso: giornalistico, approfondito. Un tipo di comunicazione che i social – con i loro contenuti di stampo “short” -, non consentono di fare. Nunziare Magazine ha il compito di ispirare, di dire cose nuove, diverse, educanti e si rivolge a chiunque senta di possedere una sensibilità diversa per questo mondo.
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