Ospite di Stefano Pancari oggi a B-SIDE: Danila Satragno, musicista, cantante e vocal coach.
Danila, quando hai iniziato il tuo viaggio nel mondo della musica?
A 6 anni col pianoforte! Vengo da una famiglia di musicisti, quindi tutto diventa istintivo, acceleri e salti un po’ di passaggi, anche nel percorso di studi hai quasi la strada segnata!
Hai lavorato con tantissimi artisti!
Sì è vero, da quelli più maturi a quelli più giovani. Coi Big le esigenze sono diverse e i tempi a volte sono proibitivi. Lavorare coi giovani è bellissimo perché è tutto in divenire. Le emozioni dei giovani sono le più pure e trasparenti.
Quale significato dai alla musica?
La musica è una continuità di emozioni, ma è anche un mestiere. Nel mio lavoro cerco di usare un’approccio maieutico, non impongo nulla, ma lascio che venga fuori quello che c’è dentro. Alcuni ragazzi prendono la musica molto sul serio. Perché il sogno non rimanga illusione deve essere affiancato da studio e impegno, bisogna saper bilanciare creatività e ordine per far diventare la musica un vero e proprio lavoro.
Ci vuole una preparazione particolare per fare questo mestiere?
Sicuramente sì, gli artisti hanno una grande energia, ma ci vuole anche una preparazione fisica, atletica! Specialmente quando ci sono i tour. Io stessa devo regolare la mia vita per essere lucida e in forze durante i tour. Quando ho insegnato in America ho imparato quanto gli artisti dessero importanza all’allenamento, Madonna è stata una delle prime. Io col mio team non mi occupo solo della preparazione fisica, ma dell’alimentazione, della motivazione, dell’aspetto mentale. Oltretutto anche i muscoli vocali vanno allenati come tutti gli altri. Tutti questi aspetti messi insieme vanno visti come ciò che fa un calciatore: probabilmente non farà mai in campo ciò che fa in allenamento, ma ne godrà e sarà in grado di fare la partita la massimo livello.
