Siamo nel 1986 e in America Marshall Jefferson con un piccolo synth inizia a sperimentare nuove sonorità nella storica discoteca Warehouse night club. L’anno dopo escono le sue prime produzioni in vinile attraverso un semplice campionatore composte nel suo garage.
È nata la House Music.
Estate del 1989. I primi dischi arrivano in alcuni locali da ballo italiani, grazie a qualche proprietario che percepisce la novità ritenendola molto interessante ed alcune discoteche iniziano un processo di cambiamento rispetto a come sono conosciute.
Le prime sono La Cicala in Versilia, il Coccorocó a Riccione ed il Tenax a Firenze, cui seguono pochi mesi dopo il Kama Kama, il Peter Pan, il Duplè, Exoogrove e qualche altra.
I Dj non sono più coloro che mettono i dischi, ma sono gli assoluti protagonisti.
Stefano D’Andrea, Alex Neri, il compianto Claudio Coccoluto, Ralf, Montanari, JT Vanelli, sono solo alcuni di questi protagonisti della nuova nightlife italiana.
Si inizia a parlare di Clubbing e le persone seguono il Dj preferito nel locale in cui suona.
Nasce il movimento house, musica di nicchia che si può ascoltare solo in pochi locali perché in radio questa musica non è pop e quindi non viene passata.
Molti cantanti si mettono contro a questo nuovo fenomeno lavorativo esploso, ossia i Dj, perché “loro non suonano”.
Passa poco tempo, inizi anni ’90 e la house music inizia ad avere sempre maggiore successo, il movimento house notturno aumenta come i locali.
Nascono molti generi, garage, techno, progressive, nyurical, tribale.
Non si fanno più oltre 200 km per andare a fare una serata e le radio, dopo un mese che uno dei Dj più famosi passa quel “pezzo” durante una serata, inizia a farlo girare nelle major.
Gli stessi Dj iniziano a collaborare con alcuni cantanti, anche la musica pop sta cambiando, viene composta in studio. Qualcuno di loro diventa producer musicale, come per esempio l’amico Alex Neri storico resident del Tenax che crea il gruppo Planet Funk dopo aver prodotto le musiche di Alan Sorrenti ed altri cantanti.
Ed ecco che un disco house diventa commerciale, come si dice, tutto di un tratto.
Cosa c’entra tutto questo con la cultura safety, considerando che le notti di quelle generazioni sono state costellate purtroppo da troppi eventi tragici di varia natura?
Mi piace vedere nel mondo della house e della sicurezza una simbiosi incredibile.
Chi fa sicurezza sul lavoro, ossia HSE, RSPP, RLS, ASPP, Formazione o Consulenza, deve essere come i Dj House: capaci di coinvolgere le masse attraverso una musica di nicchia facendola diventare popolare, contaminando in questa maniera il mondo con la cultura safety.
Un qualcosa ascoltato da pochi inizialmente che diventa pop.
Un po’ come riuscire a coinvolgere chi pensa “si è sempre fatto così” facendogli ascoltare nuove sonorità.
Tanti sono i dischi che ho amato, ma il brano che secondo me meglio identifica questo processo non può che essere “Your love” di Francky Knuckles.
Un disco di nicchia, colonna sonora dei primi locali house, oggi nelle classifiche mondiali dei più venduti.
Knuckles di contro è stato uno dei primi Dj house, pioniere del movimento nel mondo prima e grandissimo producer dopo (Mary J Blige, Janet Jackson, Lisa Stanfield oltre che Madonna, giusto per chi pensava che “non sanno suonare”, che in fondo è come chi pensa che chi fa sicurezza non sa lavorare).
Morto nel 2014 resta nel gotha dei live set, capace di far ballare, anzi saltare, 10.000 persone durante le sue serate.
Eh sì… la safety sarà la nuova house music… E le Safety Rockstar i nuovi resident Dj.
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