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Torna a parlare dopo quasi 9 anni per ricordare il figlio la madre di Alessandro Nasta, nocchiere di Brindisi che operava sulla nave scuola Amerigo Vespucci, morto dopo un volo di 15 metri mentre si svolgeva un lavoro sull’albero della nave.
La “tradizione” (come la chiama lei) è sempre stata quella di salire sull’albero senza accorgimenti particolari relativi alla sicurezza sul lavoro ( il militare non era assicurato ad un cavo nè aveva una dotazione e formazione a norma di legge), cosa che al povero Alessandro è stata fatale.
Il processo risulta ancora in atto e gli imputati sono accusati di omicidio colposo con l’aggravante della violazione delle norme sulla prevenzione e la sicurezza del lavoratore.
FONTE: Il Secolo XIX