Nell’ambito della sicurezza sul lavoro dobbiamo annoverare un tema che in questo ambito non viene mai affrontato: la mancanza di lavoro. Sembra un paradosso, ma se ci pensi non è così. Chi non ha lavoro o ha incontrato una porta chiusa nell’Azienda dove voleva entrare oppure lavorava in un’Azienda che lo ha mandato via. In entrambi i casi il momento di auto-valutazione non spetta solo alla persona in questione, forse non abbastanza competente o con modi di fare poco graditi. Anche l’Azienda farebbe bene a porsi delle domande: sta coltivando nel migliore dei modi le sue persone? Sta creando per loro un terreno che nutra i loro germogli di forza e faccia cadere poco a poco le foglie più ruvide affinché sboccino meravigliosi fiori colorati?
Questi soggetti, che sono stati buttati fuori dal mondo del lavoro o che non ci sono nemmeno entrati, con che spirito varcheranno la prossima porta aperta che incontreranno? Saranno aperti e disponibili o saranno troppo impegnati ad affilare le loro spine difensive? E questo quanto inciderà nei tentativi dell’Azienda di instaurare una cultura condivisa della salute e della sicurezza?
La pianta si sviluppa dal seme. Se il seme che arriva nel tuo terreno è marcio, la pianta verrà su marcia… a meno che non si lavori duramente per guarirla.
Pensi ancora che la mancanza di lavoro non sia una questione di salute e sicurezza sul lavoro?
Un ringraziamento a Pietro Vanessi e ai suoi personaggi unici.
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