Eccomi in un lunedì di sera, d’estate, al termine di una giornata di lavoro. Mi sono appena presa un momento per me, per staccare mentalmente dal [primo] lavoro, per tuffarmi nel [secondo] lavoro.
Essere mamma. Perché sì, questo ruolo spesso sottovalutato e invisibile è effettivamente un secondo lavoro, anche se assolutamente poco riconosciuto come tale.
E allora parliamo della sicurezza di questo lavoro. Perché, si, alcuni rischi ci sono anche qui, anche se difficilmente troveremo un DVR ufficiale, anche solo per il fatto di essere noi stessi il “Datore di Lavoro”.
Ricordo con il sorriso sulle labbra un medico del lavoro che, nel lontano 2012, mi visitò per la mansione di impiegata tecnica [una Anna ASPP in divenire]: quando durante l’anamnesi scoprì che ero mamma da un anno e poco più mi disse: “Attenzione alla schiena neomamma, spesso si sottovaluta ma i bimbi pesano e bisogna fare attenzione”.
A distanza di 12 anni, mai parole sono state più vere. E dopo qualche risonanza magnetica in effetti ho scoperto sulla mia pelle che, nonostante tutte le attenzioni che si possano avere perché si lavora in un ambito che di queste tematiche ne fa il pane quotidiano, effettivamente accade di non accorgerci di quanto alcuni gesti fatti al di fuori dell’ambito lavorativo possano porci in condizioni di reale rischio con un aggravio della salute.
La zona lombare una delle parti più sollecitate della nostra schiena: è quella più flessibile ed è sottoposta a carichi continui durante l’arco della giornata, sia per il peso corporeo, sia per azione di tutta la muscolatura che fa fulcro su di essa.
Durante la gravidanza deve sostenere un peso con una postura che di mese in mese si adatta ad una nuova vita all’interno del corpo: gli organi si spostano, la lordosi si accentua. Il peso aumenta, inevitabilmente. Io per i miei due bimbi, nonostante fossi attentissima, presi 20 kg circa. Certo non siamo tutte uguali, ma ricordo ancora la fatica semplicemente nel lavare i piatti dovuta all’ingombro del pancione e all’indolenzimento lombare conseguente. Vogliamo parlare dell’allacciarsi le scarpe? E quando si posiziona il bimbo nel lettino, anche abbassando la spondina, comunque andiamo ad effettuare un piegamento della schiena che è tutto tranne che avulso da rischi!
Che fare quindi?
Risvegliamo i nostri muscoli! Mantenere un tono muscolare efficiente aiuta a prevenire l’insorgenza di patologie a carico del rachide lombare che di fatto viene molto sollecitato in questo periodo. La ginnastica dolce, pilates e yoga sono pratiche che permettono un mantenimento e rafforzamento insospettabili.
E poi aiutiamoci con i supporti: avete mai sentito parlare delle fasce?
Aumentano il contatto e permettono di avere le mani libere sgravando gli arti superiori dal peso del bimbo. Possono essere usate anche sulla schiena garantendo se ben allacciate il mantenimento di una postura eretta per chi porta che scarica il peso del portato in modo da non gravare sulla parte bassa della schiena e supportando efficacemente anche le gambine del bimbo mantenendo una posizione corretta delle anche. Sono leggere, quindi non vanno ad appesantire oltre misura accompagnandoci fino a quando il bimbo camminerà e oltre! E ci permetterà una coccola in più quando meno ce lo aspettiamo!
Parola di mamma e soprattutto di esperta in sicurezza 😉
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