Still Breathing

di Paolo Zambianchi
Still Breathing

(si consiglia la lettura di questo articolo ascoltando la canzone STILL BREATHING dei Green Day)

 

“I’m like a child looking off in the horizon (sono come un bimbo che scruta l’orizzonte)”

Terry se lo era immaginato, ogni mattina, un traguardo pieno di persone pronte a correre una maratona, la sua maratona. E invece, ogni mattina, per 143 giorni era solo lui, sul suo traguardo immaginario a correre la sua maratona. Ogni giorno 42 km. Dal 12 aprile 1980 quando aveva deciso che l’unico modo per sopravvivere al suo male incurabile era quella di raccogliere fondi per combatterlo. Giorno dopo giorno, pronto a partire.

“I’m like an ambulance that’s turning on the sirens (sono come un’ambulanza che accende la sirena)”

Sapeva che sopravvivere era impossibile ma grazie alla ricerca qualcuno, un giorno, sarebbe potuto sopravvivere davvero.

“Oh-oh-oh, I’m still alive (oh-oh-oh, sono ancora vivo)”

Non cercava la fama, non voleva che sopravvivesse il suo nome. Sentiva solo di avere una missione da compiere.

“I’m like a soldier coming home for the first time (sono come un soldato che torna a casa per la prima volta)”

Voleva solo rendersi utile, facendo forse l’ultima cosa che il suo fisico poteva sopportare ma anche l’unica cosa che lui sentiva di voler fare.

“I dodged a bullet, and I walked across a landmine (ho schivato un proiettile e ho camminato in campo minato)”

Dopo aver passato ciò che aveva passato, si sentiva comunque vivo, grazie a ciò che stava facendo.

“Oh-oh-oh, I’m still alive (oh-oh-oh, sono ancora vivo)”

Quel giorno però, il 1 settembre 1980 sentiva che gli mancava ormai il fiato.

“Am I bleeding? Am I bleeding from the storm? (sto sanguinando? Sto sanguinando nella bufera?)”

Ma non voleva mollare, voleva continuare a raccogliere un dollaro da ogni canadese che incontrava.

“Just shine a light into the wreckage (accendi semplicemente una luce nella devastazione)”

Anche se sembrava solo una goccia nel mare. Lontano ormai 5373 km da casa.

“So far away, away. Cause I’m still breathing. Cause I’m still breathing on my own (così lontano, lontano. Perchè sto ancora respirando. Perchè sto ancora respirando da solo)”

I medici lo avevano sconsigliato dal praticare qualunque sport. Basta basket e basta nuoto, che praticava ottenendo ottimi risultati. E meno che meno poteva correre, con quella specie di protesi rigida, unico dispositivo disponibile in quegli anni.

“My head’s above the rain and roses. Making my way away. My way to you (la mia testa è sopra pioggia e rose. Facendo la mia strada. La mia strada verso te”

La sua corsa aveva una meta precisa: attraversare tutto il Canada, incontrando quante più persone possibile, raccogliendo più fondi possibili per la ricerca.

“I’m like a junkie tying off for the last time. I’m like a loser that’s betting on his last dime. Oh-oh-oh, I’m still alive (sono come un drogato che si mette il laccio al braccio per l’ultima volta. Sono come un perdente che sta scommettendo il suo ultimo centesimo. Oh-oh-oh, sono ancora vivo)”

Gli avevano detto che era un male incurabile e che non sapevano come si sarebbe evoluto e tutto questo lo aveva spiazzato. Per 3 lunghi anni aveva cercato un modo di reagire e ora lo aveva trovato.

“I’m like a son that was raised without a father. I’m like a mother barely keeping it together. Oh-oh-oh, I’m still alive (sono come un figlio cresciuto senza padre. Sono come una madre che a malapena tiene insieme le cose. Oh-oh-oh, sono ancora vivo)”

E sembrava non sentire la fatica o la paura di morire

“As I walked out on the ledge. Are you scared to death to live? (sto camminando su un precipizio. Sei spaventato a morte dal vivere?)”

Nonostante avesse ormai corso 143 maratone consecutive!

“And I’ve been running all my life. Just to find a home that’s for the restless (ho corso per tutta la vita. Solo per trovare una casa che sia per chi è insoddifatto)”

Nonostante avesse ormai raccolto 28 milioni di dollari!

“And the truth that’s in the message (e la verità è nel messaggio)”

Sentiva che doveva fermarsi ma solo perché era ormai il fisico, i suoi polmoni, raggiunti dal tumore, a porre fine alla sua strada.

“Making my way away, away. Cause I’m still breathing. Cause I’m still breathing on my own (facendo la mia strada lontano, lontano. Perchè sto ancora respirando. Perchè sto ancora respirando da solo)”

 

Ed è proprio così: quel traguardo immaginario, che Terry avrebbe meritato di avere davanti a se in quei 143 giorni maratone continue, si è trasformato in centinaia di traguardi che, ogni anno, grazie alla Terry Fox Run, spuntano in ogni città del Canada, ricordandolo, ma soprattutto continuando a raccogliere fondi per la ricerca.

L’esempio che ci ha lasciato Terry è incredibile: se non è questo un vero esempio di resilienza!

E tu? Stai creando la tua strada, adattandoti e reagendo positivamente a ciò che ti capita? Charles Swindoll ha detto che “la vita è fatta per il 10% di ciò che ti capita e per il 90% di come tu reagisci a ciò che ti capita”.

Come stai usando il tuo 90%?

 

Se non conosceste la storia di Terry Fox, eccovi il link alla voce di Wikipedia, cliccate qui!

Se poi volessi correre la Terry Fox Run eccoti il sito, cliccate qui! 

 

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