Un termine molto diffuso al giorno d’oggi è “resilienza”.
Che cos’e la resilienza?
Il termine deriva dal verbo latino resilio, che significa rimbalzare, saltare indietro.
Indica quindi, l’essere resistenti e forti alla rottura, dunque la capacità di affrontare le avversità e superare i problemi.
In psicologia è la capacità di superare un evento traumatico e negativo riorganizzando il proprio stato psico-fisiologico e adattandosi in maniera positiva attraverso il cambiamento.
In ecologia e biologia, è la capacità della materia vivente di autoripararsi dopo un danno, o quella di una comunità o di un sistema ecologico di ritornare al suo stato iniziale, dopo essere stata sottoposta a una perturbazione che ha modificato quello stato.
Indica, in generale, la capacità di un sistema di resistere a qualsiasi perturbazione organizzando una risposta e tornando a funzionare come prima.
Vi chiederete: cosa ha a che fare questo con la sicurezza?
Ebbene, la resilienza è una qualità che bisogna possedere quando ci si occupa di sicurezza del lavoro.
La definisco come la capacità di resistere agli eventi avversi rimodulando la propria risposta con un processo di adattamento e di successivo affinamento al fine di garantire il medesimo livello di servizio.
La sicurezza, infatti, non è statica ma è dinamica, in continua evoluzione; non la si raggiunge mai, la si insegue continuamente.
I fattori che influenzano la sicurezza sono tanti e di difficile controllo. Pertanto, i risultati ottenuti non saranno sempre costanti e positivi come vorremmo che fossero. Ci saranno alti e bassi.
Nonostante l’impegno e gli sforzi fatti negli anni e gli eccellenti risultati raggiunti può accadere, dunque, di scivolare nuovamente in basso.
Ripartire richiede impegno e forza di volontà; individuate le cause, bisogna agire con fiducia e determinazione.
A volte è necessario portare l’organizzazione a raggiungere un nuovo equilibrio, riadattare i metodi e le azioni ai cambiamenti che sono avvenuti che riguardano anche i processi, i rapporti tra le persone e le persone stesse.
Bisogna applicare nuove leve e nuove strategie, rimodulare il “messaggio” in modo rendere la sicurezza nuovamente attrattiva e dunque efficace.
Alla fine conta il risultato, ovvero l’effettiva riduzione degli eventi infortunistici. Per raggiungere il risultato occorre anche perseveranza, determinazione, dedizione e principalmente passione.
BE SAFE! BE ROCK!
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