Ospite di Stefano Pancari oggi a B-SIDE: Umberto Palazzo, cantautore
Umberto si definisce un artista del vecchio conio: è infatti in attività dal 1981, inizialmente nella scena post punk, prima con i Massimo Volume, poi con i Santo Niente.
A fronte della sua esperienza, ci fa notare come a livello musicale tutto si sia smaterializzato. I nuovi musicisti sono soprattutto dei producer. Non sono più abituati a lavorare insieme in sala prove come un tempo.
A volte capitava di litigare tantissimo, ma lo scambio musicale resta comunque un’esperienza umana imprescindibile per un musicista, si assorbe tanto l’uno dall’altro.
In generale oggi tutto è filtrato dal telefono e si vive un periodo di solitudine. Non c’è un vero distaccamento da un’ideologia dominante.
Umberto è al suo terzo album da solista: “Belvedere Orientale” un filone poetico che si ricollega al secondo album “L’eden dei lunatici“. Il nuovo lavoro è un viaggio nostalgico sull’adolescenza, una riscoperta del suono italiano nato nelle radio libere negli anni ’70.
Testo e postproduzione video di Graziano Ventroni
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