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La storia di Donato Maggi è davvero sconvolgente.
L’operaio 37enne rimase folgorato all’interno di un cantiere durante la sua prima ora di lavoro, due anni fa in un cementificio del friulano. Non solo: era stato assunto senza alcun attestato di formazione per il tipo di lavoro che poi ha causato la sua morte, né alcun tipo di attestato in materia di sicurezza.
Il responsabile del cantiere (colui che aveva dato la mansione al povero Maggi) ha richiesto il patteggiamento mentre l’azienda, ottenuto il rifiuto per un accordo con l’assicurazione, ha risarcito la famiglia del defunto totalmente di tasca propria (con una cifra parziale di 200.000 euro).
FONTE: Il Gazzettino